Alessia Sbal, per il camionista nessuna accusa di omicidio stradale

Il camionista non risponde anche dell'investimento: tutti i punti dell'inchiesta

Il camionista che ha travolto e ucciso Alessia Sbal sul Gra per ora è accusato solo di omissione di soccorso, della fuga dopo l’incidente. La procura di Roma non procede anche per omicidio stradale. Non ci sarebbero elementi a carico del camionista anche per accusarlo di avere investito la donna che si era fermata a bordo strada.

Il camionista non risponde anche dell’investimento: tutti i punti dell’inchiesta

Secondo i primi accertamenti della procura, ai quali ne seguiranno gli altri, l’uomo non avrebbe visto l’automobilista nella ripartenza. Non ci sarebbero proprio gli estremi per l’imputabilità allo stato dei fatti.

Gli inquirenti non escludono neanche che la donna si sia potuta in qualche modo parare di fronte al tir per fermarlo, senza che il camionista dall’altezza della cabina potesse in qualche modo scorgerla.

Dettagli giudiziari cruciali che potrebbero riscrivere il caso, per ora ancora da chiarire.

I dati chiave

Due per ora i dati certi: ne’ la procura, ne’ il gip che ha emesso la misura cautelare per il camionista hanno contestato anche il reato di omicidio stradale, escludendo così qualsiasi volontarietà o superficialità nella condotta del camionista.

Resta da chiarire, però un punto altrettanto importante per ora custodito nelle carte: quali elementi hanno in mano gli inquirenti per ritenere nel contempo che il conducente del mezzo pesante si sia dato alla fuga?

Le telefonate

Da parte sua il camionista continua a professarsi innocente anche sotto il profilo dell’omissione di soccorso. “Non sono scappato via, ma solo ripartito. Non ho visto quella donna a terra. Come sarei potuto scappare”, si sarebbe sfogato subito dopo il fermo.

Al centro delle indagini ci sono le telefonate che l’estetista di Ciampino ha fatto al 112 per chiedere aiuto dopo che il tir avrebbe urtato la sua Panda.

La famiglia Sbal, intanto, chiede la verità, ritiene che l’uomo non può non aver visto. “Sapeva che Alessia era lì aveva parlato con lei fino a qualche secondo prima. Come ha potuto ucciderla?”, lo sfogo della famiglia.

In una telefonata della donna al 112 si sentirebbe anche la voce di sottofondo del camionista dire “Io me ne vado, io non ti ho fatto niente”.

La sorella di Alessia Sbal, Ilaria, intanto, nei giorni scorsi, si è presentata sotto casa del camionista nel reatino dove è sottoposto ai domiciliari per gridare il suo dolore (leggi qui). “Assassino, guardami negli occhi e chiedi scusa ad Alessia“. E’ stata allontanata dai carabinieri.

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