Anzio e Nettuno, 3 attività commerciali sanzionate dalla Finanza con interdittiva antimafia

In totale sono 8 le interdittive antimafia scaturite dalle indagini dei finanzieri che hanno scoperto pesanti elementi di collegamento tra alcune attività commerciali e gli ambienti della Ndrangheta calabrese

Su impulso del Prefetto di Roma, Lamberto Giannini, sono state comminate 8 misure interdittive antimafia ai danni di altrettante attività commerciali tra pizzerie, panetterie, bar, agenzie di viaggi, di giochi e scommesse e di vendita all’ingrossi di prodotti ittici, delle quali 5 sono a Roma, 2 ad Anzio e 1 a Nettuno.

In totale sono 8 le interdittive antimafia scaturite dalle indagini dei finanzieri che hanno scoperto pesanti elementi di collegamento tra alcune attività commerciali e gli ambienti della Ndrangheta calabrese

Le sanzioni sono state prese dopo un’articolata indagine della finanza ai danni di queste attività.

Tutto questo perchè, al termine dei rilievi, era emerso un grave quadro di indizi che rendevano evidente la possibilità imminente di infiltrazioni criminali nella gestione dei locali in questione.

Degli 8 provvedimenti, 4 di questi sono stati presi contro società riconducibili in via diretta o indiretta a persone coinvolte nell’inchiesta “Tritone” partita lo scorso febbraio e che aveva scoperto, nella zona di Anzio e Nettuno, di distaccamenti delle cosche mafiose calabresi di Santa Cristina D’Aspromonte (provincia di Reggio Calabria) e Guardavalle (hinterland di Catanzaro), sgominando in toto i consigli comunali di questi due paesi.

Da queste inchieste, poi sono state approfondite le indagini, portando ad altri 4 provvedimenti analoghi e susseguenti, nei blitz legati alle operazioni “Propaggine” e “Propaggine 2”, contribuendo a trovare analoghe infiltrazioni mafiose anche a Roma e nelle sue vicinanze, che erano riuscite ad inserirsi nel tessuto economico-sociale contro le attività criminali della ‘Ndrangheta.

Nei giorni scorsi, infine, in un’analoga ma differente operazione antimafia che ha visto sempre protagonista la Guardia di Finanza, lo scorso 20  maggio vi avevamo raccontato di come i finanzieri di Reggio Calabria, in coordinamento con la direzione distrettuale Antimafia calabrese, sia intervenuta tra Toscana, Lazio e Calabria ordinando la confisca di beni per oltre 3 milioni di euro anche nel litorale romano e in provincia di Roma, riconducibili a imprenditori del capoluogo calabrese, ufficialmente operativi prevalentemente nel settore dei giochi e scommesse e delle scommesse, molto vicini ad ambienti mafiosi.

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