Guidonia, truffatore seriale chiede finanziamento per acquistare cellulare da 1500 euro: arrestato

Un 73enne era già noto alla polizia per essere stato arrestato anni prima per lo stesso tipo di reati e questa volta aveva richiesto il finanziamento per un costosissimo smartphone

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Guidonia: la polizia di stato ha arrestato nei giorni scorsi un uomo 73enne perchè gravemente indagato di avere prodotto documenti di identità falsi per acquistare uno cellulare di ultima generazione da 1500 euro presso un negozio di telefonia della cittadina tiburtina, indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti, truffa, sostituzione di persona e falsa attestazione o dichiarazione sull’identità personale. L’uomo era già noto alle autorità per le sue condotte illegali.

Un 73enne era già noto alla polizia per essere stato arrestato anni prima per lo stesso tipo di reati e questa volta aveva richiesto il finanziamento per un costosissimo cellulare

Nel dettaglio, gli agenti della polizia di Stato del Commissariato di Tivoli hanno arrestato P.L. 73 anni, originario di San Severo (Provincia di Foggia) e domiciliato a Fregene, indagato per i reati descritti in precedenza.

Nella fattispecie, l’arresto del 73enne di origini pugliesi è avvenuto dopo che, qualche giorno prima, l’uomo era andato in un negozio di telefonia di Guidonia chiedendo di ottenere un finanziamento per acquistare un cellulare costosissimo, presentando ai titolari dell’esercizio commerciale una carta d’identità con generalità di una persona realmente esistente, ma all’oscuro di quanto stesse accadendo, con una foto non pienamente rispondente al viso dell’anziano cliente.

Il comportamento dell’uomo ha insospettito un dipendente del negozio, che, dopo aver invitato il cliente a tornare a pratica ultimata, non ha esitato a mettersi in contatto con gli agenti del commissariato tiburtino, manifestando i propri sospetti e le proprie perplessità, sospettando d’essere vittima di un tentativo di truffa.

A questo scopo, immediatamente gli operanti si sono attivati per scoprire l’inganno messo in atto dall’indagato, che lo hanno permesso di trovare e arrestare e, una volta scoperto, anche agli investigatori, il 73enne aveva fornito generalità false.

Durante il controllo, l’uomo, ufficialmente residente a Fregene, è stato trovato in possesso di 3 telefoni cellulari, 1 carta d’identità, una carta di credito e bancomat, 2 fototessere, 1 certificato anagrafico, il tutto riconducibile all’ignara persona alla quale l’uomo aveva sottratto le generalità, nonché fotocopie di tessere sanitarie, un CUD 2023 e 2 certificati di pensione, riferibili ad almeno altre due persone all’oscuro di tutto.

Le indagini della polizia hanno permesso oltretutto di accertare che l’arrestato aveva richiesto un’altro finanziamento di 15mila euro, andato a buon fine, e di bloccarne un terzo, del valore di 34mila euro, che una società finanziaria era in procinto di concedergli , a conferma del ripetuto atteggiamento truffaldino del malvivente, un vero “truffatore seriale che è stato arrestato e costretto all’obbligo di dimora.

Si tratta della stessa persona, spiega la polizia, che già nel 2019 era salito agli onori della cronaca perchè, a capo di un gruppo criminale che metteva in atto truffe alle banche e ad altri enti, sempre con lo scopo d’ottenere finanziamenti, prestiti o accrediti di pensioni, poi trasferiti su conti esteri, era già in precedenza stato arrestato unitamente ad altre 4 persone.

Ad ogni modo, come ricordiamo sempre ai nostri lettori, l’indagato è da ritenere presunto innocente, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ossia quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e le prove che si formeranno nel corso del processo, fino al terzo grado di giudizio.