Roma, finto regista violenta 12 donne promettendo una parte in un film: chiesta pena di 9 anni

Tra Roma e Milano il falso regista avrebbe aggredito sessualmente 12 donne, adescate con la promessa di assegnare loro una parte in alcuni film inesistenti

Roma: aveva finto di essere un regista e, in un modus operandi consolidato e ripetuto, avrebbe abusato sessualmente di 12 donne, con la procura capitolina che ha chiesto, al termine delle indagini preliminari, la pena di 9 anni di carcere e, in particolare, 8 di queste aggressioni si sarebbero verificate nella Capitale e le restanti a Milano.

Tra Roma e Milano il falso regista avrebbe aggredito sessualmente 12 donne, adescate con la promessa di assegnare loro una parte in alcuni film inesistenti

Il falso regista sfruttava il suo ruolo, carpendo la fiducia delle donne che desideravano ardentemente entrare nel mondo del cinema, costringendole ad atti sessuali contro la loro volontà.

Le modalità con le quali il finto regista “agganciava” le vittime, con le indagini partite dalla denunce delle vittime nell’agosto 2020, era sempre uguale, con i rilievi condotti in sinergia tra le procure capitoline e del capoluogo della Lombardia: le attrici in erba venivano sempre ricevute dentro ad un ristorante, dopo che l’uomo si spacciava come regista assunto da un’agenzia cinematografica.

Dopo aver abbindolato le sue “prede”, chiedeva a queste ultime dapprima di simulare la recitazione di una scena e poi, fintamente, approvava la loro performance cinematografica e le invitava successivamente per un altro casting a casa sua, promettendo loro che se fosse andato bene le avrebbe scritturate assegnando loro una parte in un film (inesistente) di prossima uscita.

Le violenze carnali sarebbero state commesse dall’uomo , oggi 51enne, Tra Milano e Roma, al termine di lunghi preliminari nei quali il falso film-maker, progressivamente, abusava di loro dopo averle fatte spogliare.

Come sempre in questi casi ricordiamo che l’indagato va ritenuto presunto innocente, fino ad una sentenza definitiva di condanna, fino al terzo grado di giudizio e di una definitiva sentenza di condanna, con le prove che si formeranno eventualmente nel corso dei processi.