Che cos’è l’home nesting e perché sempre più italiani ne sono attratti

La pratica dell'Home Nesting è un vero e proprio stile di vita che si è accentuato a partire dal periodo pandemico

L’home nesting (letteralmente, dall’inglese, si può tradurre come “nidificazione domestica”, “nidificare a casa” o “fare il nido a casa“, “rendere la propria casa un nido”) è una pratica, uno stile di vita, che sta sempre più prendendo piede in Italia e in tutto il mondo, soprattutto a partire dall’inizio del periodo pandemico da Covid-19. Il Nesting, il “fare il nido” è il fenomeno del momento, messo in atto sia dai giovani che dai più anziani, attraverso alcune pratiche, tramite le quali, le persone riscoprono e riapprezzano la cura della propria casa e dei propri spazi, anche interiori.

La pratica dell’Home Nesting è un vero e proprio stile di vita che si è accentuato a partire dal periodo pandemico

L’obiettivo dell’home nesting è curare sé stessi a partire dall’amore per la propria abitazione, trattandola come fosse un vero e proprio nido d’uccello, un luogo di protezione dove trovare riparo e ristoro per isolarsi e tenere fuori lo stress e le pressioni esterne della vita quotidiana.

La pratica dell’home nesting rappresenta tutto il contrario dello stile con il quale si vivevano gli anni ottanta, dove invece che stare a casa si usciva molto più spesso di oggi, con feste e serate mondane frequentissime e di tutti i tipi.

Indubbiamente dalla pandemia in poi lo stile e la mentalità delle persone è cambiato, anche dal punto di vista abitativo, dato che alcune ricerche al riguardo sottolineano che, in Italia, le fasce più giovani della popolazione tra i 25 ed i 34 anni d’età usano molto spesso le App per cellulari o tablet durante il tempo libero, nell’era degli smartphone e di internet veloce, e per questo si svagano senza muoversi da casa, senza passare molto tempo fuori.

In particolare è stato scoperto da una ricerca di Doxa Casa, che, su circa 7mila nuclei familiari italiani, oggi si fanno in casa anche attività che nel passato venivano svolte all’esterno, cosa impensabile appena qualche tempo fa, rendendo la casa ricca di comfort che anni addietro non c’erano.

Dunque, la casa viene vista come un nido vero e proprio, dove ritemprarsi dalla vita moderna, per rasserenare sé stessi, con o senza i propri cari, esprimere le proprie emozioni, le proprie passioni e sperimentare un nuovo tipo di benessere domestico.

Così facendo le persone riscoprono, contestualmente, il piacere di vivere la propria casa al cento per cento sotto tanti punti di vista, a 360 gradi.

Mentre invece, fino a una quarantina d’anni fa, lo “stare a casa” veniva quasi ritenuto un atteggiamento di chiusura, da introversi, da timidi e da gente che non ama la vita, oggi è tutto diverso.

Mentre dagli anni ’80 fino ad oggi perfino i bambini erano abituati a stare tanto tempo fuori casa, uscendo la mattina per andare a scuola e tornando spesso soltanto la sera, adesso anche la fascia dei più piccoli si trova a proprio agio senza bisogno di dover per forza andare in giro.

Il covid e la pandemia hanno fatto cambiare diverse concezioni soprattutto a livello mentale, a livello di percezioni sensoriali, e quindi, mentre in piena emergenza sanitaria era obbligatorio per legge e logico stare a casa per proteggersi dai contagi, adesso molti fattori sono cambiati radicalmente.

Come raccontato fin dai primi del ‘900 dallo psicologo William James, si sta imparando a vivere la propria casa e a intenderla come una parte fondamentale degli oggetti che amiamo.

L’essere umano viene visto come una cipolla fatta da tanti strati e questi ultimi sono composti anche dalle cose materiali fondamentali, tra le quali, appunto, c’è la casa, che al giorno d’oggi ha ritrovato un’importanza e una dignità centrale e rispecchia al massimo lo stile di chi la abita.

Si assiste quindi ad abitazioni molto più personalizzate, create, arredate o ristrutturate in base al gusto personale rispetto a quanto avveniva prima, e proprio in tempi di pandemia tanti hanno iniziato a fare da soli lavoretti casalinghi di manutenzione, perchè non era permesso avere contatti con l’esterno e far entrare operai.

Tante azioni, tradizioni, attività, hanno iniziate a essere “fatte in casa” nel vero senso della parola e spesso insieme ai propri familiari, consolidando e approfondendo legami, avendo tanto tempo in più a disposizione da dover per forza di cose passare insieme.

E tutto questo riguarda e ha riguardato tutti, che si tratti di uomini o donne, giovani o vecchi, figli o genitori, abbienti e meno abbienti.

Mettere in casa un determinato tipo di oggetto, sia esso un complemento d’arredo o qualsiasi altro accessorio, attualmente, con l’home nesting, ci rappresenta e ci auto-completa molto più di prima e il piacere della cura dei dettagli dentro ai luoghi e agli spazi dove si abita è uno degli insegnamenti principali di questo fenomeno planetario.

Certamente, e va sottolineato con attenzione, non basta creare un luogo pieno di comfort, ma il cuore concettuale alla base dell’home nesting è soprattutto, insieme a questo, rappresentato dal fatto che dentro casa proprio si fanno attività insieme al proprio partner o ai propri familiari, senza uscire.

Non esistono più, in moltissimi casi, gli oggetti speciali “da usare e tenere riservati per le grandi occasioni”, anzi, con l’home nesting piuttosto si preferisce avere in casa oggetti magari di minor pregio e valore, ma che aumentano la percezione di comfort e ci fanno stare meglio, a partire, ad esempio, da piatti, mobili, bicchieri, arredi e suppellettili colorati e che regalano un tocco personale all’ambiente.

Per contro, è stato riscontrato, nella pratica quotidiana, che si permette sempre a meno persone di entrare nel nostro “nido” casalingo, molto spesso solo a quelle che veramente ci fanno stare bene, sono importanti per noi e ci stanno a cuore, ed entrare in casa di una persona oggi assume un valore molto più alto.

In particolare, gli allenamenti in palestra – i cosiddetti workout – da diverso tempo si fanno sempre più in videochiamata da casa in collegamento con il proprio trainer attraverso computer o cellulare, sempre grazie ad internet.

E non vanno dimenticate che, ad accentuare l’home nesting, contribuiscono da alcuni anni pratiche incentivate e consolidate, per vari motivi, dalle aziende di tutto il mondo, come quella dello lo smart working.

Dunque non solo il lavoro o l’allenarsi, ma anche il guardare una serie tv, il mangiare e il festeggiare qualsiasi ricorrenza con i familiari e altro ancora.

Tutte queste attività ora si tende a farle molto di più nel proprio “nido” costruito su misura per le proprie esigenze.