Italia, sciopero nazionale il 26 maggio. A rischio scuola e trasporti: le motivazioni

Giornata da bollino rosso per lo sciopero annunciato dai sindacati nell'ultimo venerdì di maggio, con trasporti, scuola e altri settori che si asterranno a livello nazionale dalle prestazioni lavorative

Il prossimo venerdì 26 maggio le organizzazioni sindacali FISI (Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali), USB e USB PI (Pubblico Impiego) hanno annunciato uno sciopero nazionale che coinvolgerà i  dipendenti privati e pubblici pe tutta la giornata: a rischio in particolare il settore della scuola e dei trasporti in tutta la Penisola, mentre i vigili del fuoco nella stessa giornata sciopereranno dalle 9 alle 13.

Giornata da bollino rosso per lo sciopero annunciato dai sindacati nell’ultimo venerdì di maggio, con trasporti, scuola e altri settori che si asterranno a livello nazionale dalle prestazioni lavorative

Sono dunque attesi disservizi ad ampio raggio in vari settori e in tutta Italia, in questo caso l’agitazione  e l’astensione dalle prestazione lavorative è stata motivata per contestare il  nuovo Piano nazionale di vaccinazione – PNPV –  che prevede nuovi obblighi e il Green pass base, per il reintegro dei radiati e sospesi dal servizio per inottemperanza agli obblighi vaccinali, e per ottenere la restituzione degli stipendi non corrisposti ai lavoratori che sono stati sospesi tra sanitari, personale scolastico e forze dell’ordine.

Nel dettaglio, tra le motivazioni che si evidenziano per spiegare lo sciopero generale nazionale indetto dalla FISI, c’è anche quella contro lo stato di degrado della sanità pubblica italiana derivante da una gestione che i sindacati in questione ritengono clientelare in molte regioni italiane e che starebbe spingendo, a loro dire, gli italiani da tempo verso l’utilizzo della sanità privata.

Inoltre si sciopererà per favorire il blocco delle armi ed impedire che la guerra in corso tra Russia ed Ucraina si espanda anche nel resto d’Europa.

Per quanto riguarda i trasporti, allo sciopero aderiranno i dipendenti del personale di tutte le categorie private e pubbliche, eccetto i lavoratori del trasporto aereo.

Al riguardo, in un aggiornamento di mercoledì 24 maggio, in riferimento allo sciopero nazionale, Atac e Cotral, hanno specificato che l’agitazione non riguarderà tram, autobus e metropolitane in servizio nel territorio di Roma e del suo hinterland, che circoleranno regolarmente, salvo sorprese dell’ultimo momento, resta qualche dubbio in più sullo sciopero che potrebbe coinvolgere, al limite, i treni della rete ferroviaria capitolina.

Come specificato in una nota dedicata di Roma Mobilità, al momento “Lo sciopero nazionale del personale del Gruppo di Ferrovie dello Stato, dalle  9  alle 17 di venerdì 26 maggio, è proclamato da una sigla sindacale autonoma. Il Servizio sarà regolare sulle linee Atac, Roma Tpl e Cotral”.

Allo stato attuale non sono state fornite dai sindacati conferme nè sugli orari di svolgimento dello sciopero nè sulle aziende che verranno coinvolte, mentre per il trasporto ferroviario lo stop dovrebbe avvenire dalle 9 alle 17 del 26 maggio.

Il sindacato ha già chiesto agli autoferrotranvieri di non lavorare per tutta la giornata, ad eccezione delle classiche fasce di garanzia previste per bus, tram e metro in ogni città.

In particolare, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per quanto riguarda la regione Lazio ha specificato che ad essere maggiormente colpiti, quel giorno, saranno i turni del servizio notturno di superficie in particolare nella fascia oraria a cavallo di mezzanotte. Per quanto riguarda il servizio diurno, lo stop alle corse dovrebbe avvenire dalle 8.30 alle 17 e dalle 17 fino a fine orario di servizio.

Anche dal punto di vista del servizio scolastico il prossimo 26 maggio sarà una giornata da “bollino rosso”, con le lezioni che saranno a rischio a causa dello sciopero generale proclamato da USB coinvolgendo anche tutte le scuole italiane di ogni ordine e grado.

USB ha annunciato che sarà presente in tutte le principali piazze italiane nella giornata dello sciopero generale in questione, mettendo l’accento sui diritti dei lavoratori della scuola e chiedendo, in particolare, 300 euro d’aumento mensile netti al mese, di stabilizzare i precari, aumentare gli organici, iternalizzare i servizi e impedire che i docenti vengano man mano sostituiti dalle moderne tecnologie della scuola 4.0 e dalle intelligenze artificiali.

In proposito, in una nota dedicata, Usb spiega in questo modo le contestazioni relative al settore scuola, alla base dello sciopero: “Negli anni abbiamo assistito a continui tagli al personale e all’aumento del numero di alunni nelle classi. Le mansioni, i carichi di lavoro, le responsabilità sono cresciute a dismisura, a fronte di rinnovi contrattuali con aumenti di salario al limite della beffa”.

“L’obiettivo, costantemente perseguito – prosegue Usb – è stata la creazione di figure di staff fedeli al DS. Abbiamo assistito inoltre a un lavoro nascosto teso al costante svilimento della figura del lavoratore della scuola da parte delle istituzioni e dei media. Il carico di lavoro del personale ATA è diventato negli anni insostenibile: numeri risicati e mansioni sempre più pesanti”.

Inoltre, conclude Usb Scuola“Molti servizi dello Stato sono stati affidati ai privati, consentendo un risparmio economico che si è tradotto in sfruttamento dei lavoratori da parte delle cooperative. La verità è che reinternalizzare i servizi significherebbe migliorare la scuola: come è stato per i lavoratori delle pulizie, così vogliamo che sia per gli assistenti alla comunicazione e all’autonomia.”

E la contestazione si rivolge anche, da parte di Usb scuola, verso alcune nuove figure professionali che non competono al personale docente: “Sono figure imposte da un ministero che vuole sempre svilire il ruolo e la professionalità dei docenti, senza nessuna certezza economica o consapevolezza delle ore di lavoro”.

In un 26 maggio dai contorni apocalittici, anche la Rai ha annunciato che alla giornata di sciopero nazionale aderiranno tutti i dipendenti del gruppo e la programmazione potrebbe  ragionevolmente subire modifiche inattese, arrecando disservizi ai telespettatori.

Nella stessa giornata e sempre a livello nazionale è stata indetta la nuova manifestazione di protesta contro il caro affitti da parte degli studenti universitari fuori sede, che potrebbe causare ulteriori problematiche a trasporti ed ordine pubblico.

Se vuoi approfondire queste tematiche, clicca sulle parole chiave colorate in arancione ed accedi agli articoli dedicati.