Ostia, sfratto con errore: forzano la porta sbagliata e si ritrovano in casa del Questore

Lo sfratto sbagliato eseguito dagli ufficiali giudiziari: la proprietaria dell'appartamento da liberare avrebbe indicato l'uscio sbagliato

Il questore di Roma Carmine Belfiore

Sfratto con macroscopico errore a Ostia. Qualche giorno fa degli ufficiali giudiziari impegnati ad eseguire lo sfratto di un inquilino moroso hanno forzato per sbaglio la porta sbagliata: esattamente quella di un appartamento del questore di Roma Carmine Belfiore.

Lo sfratto sbagliato eseguito dagli ufficiali giudiziari: la proprietaria dell’appartamento da liberare avrebbe indicato l’uscio sbagliato

A determinare l’errore a quanto pare l’indicazione sbagliata della proprietaria della casa da sgomberare.

L’ho ereditata dalla nonna questa casa. Non ricordo bene la porta. Credo sia questa”. Così gli operai su indicazione degli ufficiali giudiziari hanno forzato la porta. A sorpresa è così emerso che non era quello l’appartamento della nonna della ragazza, ma quello del questore di Roma. “No, non è questo l’appartamento della nonna”, ha detto la proprietaria.

L’episodio, che ha creato un forte imbarazzo se non preoccupazione a chi lo ha commesso, è avvenuto una settimana fa. L’equivoco, però, non avrebbe portato a conseguenze: una volta compreso l’errore, tutti sono usciti dall’abitazione per procedere allo sfratto nell’appartamento giusto.

L’imbarazzo per l’errore

Il vero problema, un po’ più dell’imbarazzo, è cominciato quando chi è intervenuto nello sfratto ha capito quale serratura aveva forzato. L’abitazione in cui è stata compiuta l’irruzione è infatti quella del questore di Roma, Carmine Belfiore, il responsabile della sicurezza pubblica della Capitale.

Un alto funzionario della Polizia di Stato arrivato nella capitale a novembre dopo aver ricoperto lo stesso incarico a Terni e Latina, oltre essere stato al timone dell’Ispettorato generale di Pubblica Sicurezza presso il Senato della Repubblica. (leggi qui)

Per Belfiore si è tra l’altro trattato di un ritorno nella capitale, dove nel 1989 ha lavorato alla Digos, per poi dirigere dal 2008 prima il commissariato di Tivoli e poi quelli di San Lorenzo e Viminale, per passare infine, dal 2011 al 2013.

Gli ultimi incarichi prima di svolgere il ruolo di vicario del questore di Roma. Nell’assolvere tale compito, ha diretto e coordinato numerosi ed importanti servizi di ordine e sicurezza pubblica, anche in occasione di manifestazioni a carattere nazionale, alcune delle quali sfociate in incidenti di piazza.