Come un gatto in tangenziale, sequestrati beni per 110 mila euro a una delle gemelle del film

Il sequestro è scattato per una delle due gemelle: nel film cult recitava il ruolo di Pamela

Nuovi guai per Alessandra Giudicessa, una delle due gemelle di Bastogi che hanno recitato nel film cult “Come un gatto in tangenziale”.

Il sequestro è scattato per una delle due gemelle: nel film cult recitava il ruolo di Pamela

Su delega della procura di Roma, i militari della Guardia di finanza hanno sequestrato all’attrice, che nel film interpretava il ruolo di Pamela, beni per 110mila euro. Il sequestro è scattato per due polizze vita per un valore di 80mila euro e due autovetture, acquistate tra il 2018 e il 2019, complessivamente da 35mila euro.

Secondo gli accertamenti eseguiti dalla Finanza il valore dei beni era sproporzionato rispetto al così basso reddito denunciato dalla famiglia Giudicessa.

Il sequestro finalizzato alla confisca delle assicurazioni sulla vita e delle due utilitarie è motivato dalla “pericolosità sociale” contestata all’attrice, che tra il 2011 e il 2018 aveva accumulato più denunce per furto.

Del resto anche nel film diretto da Riccardo Milani le sorelle Giudicessa interpretavano il ruolo di due cleptomani, che mettevano a segno piccoli furti in serie nei supermercati della borgata romana. La popolarità del film, infatti, le ho portate ancora più ad attenzionarle da parte di commessi e titolari di negozi.

Nel 2019 Alessandra Giudicessa, in particolare, in virtù delle denunce accumulate fino ad allora, era stata sottoposta alla misura cautelare della sorveglianza speciale, revocata due anni dopo. La pericolosità sociale era rientrata.

Ma un anno più tardi, nel 2022, i finanzieri del Gico avevano denunciato ancora l’attrice e suo marito per un’ipotesi di ricettazione, sulla quale è stata conclusa la fase delle indagini preliminari.

Ora i nuovi accertamenti e il sequestro di beni per 110mila euro, a fronte di una dichiarazione dei redditi ritenuta incompatibile col tenore di vita.

Alessandra e Valentina Giudicessa sono nate nel 1980 a Roma, nel quartiere periferico di Bastoggi. Oltre a Come un gatto in tangenziale, hanno partecipato anche al sequel Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto.

I guai con la giustizia

Bionde, esuberanti e romane doc di Bastoggi, le gemelle Giudicessa non si sarebbero accontentate, infatti, negli anni dei finti furti nelle due commedie diventate iconiche. Le gemelle subito dopo il grande successo coi due film sono state denunciate per colpi commessi nella realtà. E poi a fare i conti con denunce precedenti.

La Procura un paio di anni fa ne aveva chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di furto aggravato e indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito. Un furto, in questo caso che sarebbe stato commesso a Roma, all’Eurospin di via dell’Acquafredda, nel 2017, due mesi prima dall’uscita del primo film.

Era il 21 ottobre, Alessandra e Valentina stavano tentando la fortuna nel mondo dello spettacolo ed erano del tutto ignare del successo che avrebbero avuto qualche mese dopo con “Come un gatto in tangenziale” il film agro-dolce di Paola Cortellesi e Antonio Albanese. L’accusa? Aver infilato le mani nella borsetta di una pensionata.