Roma: l’imprenditore digitale Matteo Di Cola da mesi e mesi sta subendo una serie di minacce ed insulti criminali via internet da alcuni “haters” – i cosiddetti “leoni da tastiera” che lo bersagliano di offese durissime, in quella che è una vera e propria “guerra delle recensioni” ad alcuni ristoranti.
La guerra delle recensioni ai ristoranti fatte dai foodblogger sta mettendo nell’occhio del ciclone uno dei piĂą noti influencer del settore, Matteo Di Cola
La battaglia contro gli influencer che “mangiano a scrocco” è stata sorretta nello scorso mese di novembre anche da Di Cola stesso, nella crociata contro ‘foodbloggari’ e ‘foodpornari’, ma per ora il suo impegno gli ha causato solo ritorsioni e volgaritĂ gratuite.
Questa vicenda è diventata poi virale via internet, generando contro di lui una fitta rete di odio che gli si è scagliata contro, ricevendo una marea ininterrotta di offese, minacce e insulti pesanti via social, anche di morte.
Tutto è nato quando lo youtuber 40enne Alessandro Bologna, alias “Franchino Er Criminale” ha lanciato un format via Youtube con l’obiettivo di deridere tutti gli influencer che nella rete sono accusati di sponsorizzare locali e ristoranti indiscriminatamente, per dare prioritĂ al loro guadagno senza curarsi dell’onestĂ intellettuale e della veridicitĂ delle recensioni, facendo delle vere e proprie “marchette”.
Sostanzialmente vengono tacciati di compiere pubblicitĂ ingannevole dietro compenso in denaro utilizzando gli attuali strumenti a disposizione degli influencer sui social, ad esempio facebook e Instagram: post, stories, reels, dirette e foto.
Da quel momento si è scatenata una vera guerra delle recensioni con accuse agli influencer di farlo per ottenere in cambio soldi o cene gratuite.
Dentro la querelle in questione è finito proprio il noto imprenditore digitale Matteo Di Cola, giĂ socio di Italy Food Porn, azienda che aveva all’interno un’agenzia di comunicazione nel mondo dei social e dell’influencer marketing.

Proprio Di Cola, stufo delle speculazioni, ha affermato in una nota ufficiale: “Basta, voglio fare chiarezza, la situazione è degenerata” – raccontando che la sua esistenza è stata stravolta a partire dal mese di novembre.
“Inizialmente – ricorda Di Cola – quando tutto questo caos si è alzato, eravamo contenti che qualcuno parlasse dei pagamenti in nero e dei ricatti alle attivitĂ . Noi essendo un’azienda con partite Iva, fatture e contratti firmati, negli anni ci siamo scontrati tante volte con delle attivitĂ non regolari”, ha rammentato.
Poi però Di Cola ha improvvisamente trovato il suo volto e quello dei suoi collaboratori sbattuti nelle prime pagine dei giornali.
” Di colpo – sottolinea Di Cola – Ho letto varie notizie legate ai nomi e alle foto dei food influencer piĂą noti e celebri, quelli che fanno numeri importantissimi, gente che con il ‘nero’ non ha nulla a che vedere”, ha chiarito.
Vari attacchi via social, alcuni davvero beceri e aggressivi, sono stati inoltrati sia a lui che ai suoi familiari, come potete vedere nello screenshot di una chat, pubblicato poco sopra, anche alla madre: “Lo sai che tuo figlio rischia grosso con le sue false pubblicità nei ristoranti? Fossi in te lo fermerei finché è in tempo”.
Prosegunedo, ci sono beceri insulti del tutto gratuiti a Di Cola Stesso, tra i quali: “Foodpornaro di merd…“, “Tu sei il pagliaccio mascherato”, “Vergognati”, “Sei un cretino” e altre offese di questo genere, e parliamo solo delle piĂą “riportabili”.
Per essere chiaro, lo stesso Di Cola ha evidenziato come la sua attivitĂ online sia sempre stata trasparente, con fatture e contratti regolari, e riguardo alla pubblicitĂ fuorviante della quale viene accusato, ha detto: “Bisogna sempre informare gli utenti che alcuni profili social vengono pagati per fare dei filmati, ma di certo questo è un ambito che necessita di una regolamentazione, cosa che infatti chiediamo con forza da anni”.
Nonostante questo, ormai Di Cola viene costantemente bersagliato su internet dagli “haters” e ha iniziato purtroppo anche a modificare le proprie abitudini, vivendo impaurito un costante stato d’ansia.
Al riguardo racconta: “Ora io non vado nei luoghi piĂą affollati per paura di essere offeso e nei miei post mi augurano a volte anche di morire, si tratta di una situazione pesante che deve finire, dato che sta creando disinformazione e caos”.
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