Calcio, Dybala interrogato su inchiesta Prisma e stipendi Juve: rischia squalifica

Dybala è stato interrogato nell'ambito dell'inchiesta Prisma e altre questioni risalenti al periodo in cui giocava per i bianconeri

Paulo Dybala in allenamento durante il precampionato giallorosso ad Albufeira, Portogallo. Fonte profilo instagram Ufficiale Paulo Dybala

Roma: Paulo Dybala, la Joya argentina della squadra giallorossa presentata a luglio scorso con un’accoglienza da superstar del pallone (leggi qui) è finito nel calderone mediatico derivante dall’inchiesta Prisma che ha attanagliato il suo vecchio club, la Juventus, accusata di falso in bilancio, false comunicazioni al mercato ed aggiotaggio.

Dybala è stato interrogato nell’ambito dell’inchiesta Prisma e altre questioni risalenti al periodo in cui giocava per i bianconeri

L’attaccante e fresco campione del mondo in carica dopo la vittoria della sua albiceleste in Qatar, è stato interrogato per circa un’ora e mezza ieri, martedì 21 febbraio, con gli inquirenti della Guardia di Finanza che lo hanno convocato chiedendogli delucidazioni riguardo al periodo passato nel club bianconero oltre che per gli oltre 3 milioni  di euro che potrebbero essere finiti nel conto bancario del fuoriclasse di Laguna Larga.

Obiettivo chiave è proprio capire se il numero 21 romanista ha effettivamente ricevuto quella cifra dalla società torinese e per quale motivo.

Tutto questo perchè lo stesso attaccante a suo tempo avrebbe presentato una richiesta di risarcimento alla Juventus, alla fine delle trattative poi naufragate per cercare di rinnovare il suo contratto, con la proposta di risarcimento giunta quando ormai era già di stanza a Trigoria.

Non capendo la natura di questo ingente importo la Procura vuole vederci chiaro, anche perchè andando avanti con le indagini sarebbe stato evidenziato che questi soldi rientravano nella nota manovra degli “stipendi bis”, quella fatta tra 2020 e 2021 ai tempi dello scoppio della pandemia, con accordi privati tra squadra e atleti per spalmare gli stipendi.

In questo caso, come per altri calciatori tra cui Cuadrado e De Ligt e molti suoi ex compagni, la Juventus avrebbe suddiviso il pagamento in diverse rate, pare siano state due per Dybala, sotto forma di un fondo rischio, una pratica “opaca” della quale neanche la Lega Calcio e la Figc, Federazione calcistica italiana, erano state preventivamente informate.

Nel frattempo l’inchiesta Prisma è finita e adesso tutti gli indagati sono chiamati a raccolta dal Giudice per l’Udienza Preliminare il prossimo lunedì 27 marzo.

Se le spiegazioni di Dybala e degli atleti coinvolti non dovessero essere convincenti in merito a questi stipendi e relativi metodi di pagamento, per regolamento federale, il giudice può infliggere ai  tesserati colpevoli fino ad un mese di squalifica.

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