Roma: si sta facendo sempre più intricata la vicenda della praticante avvocata Camila Marianera, arrestata per corruzione, con l’accusa di aver avuto accesso tramite infiltrati a documentazione top secret del tribunale di Piazzale Clodio, grazie alla quale poi la donna avvisava i suoi clienti – a pagamento – riguardo ad eventuali pedinamenti o intercettazioni ai loro danni (leggi qui).
Si amplia sempre più il numero delle persone indagate e sospettate di aver collaborato a vario titolo con Camila Marianera, arrestata per corruzione
Ci sono nuovi sviluppi, con altre cinque persone inserite nel registro degli indagati perchè sospettate di essere state a vario titolo le “talpe” che passavano informazioni e carteggi coperti dal segreto d’ufficio alla Marianera, arrestata per corruzione insieme al suo fidanzato (leggi qui).
Allo stato attuale risultano essere tre le informazioni secretate rivelate ad alcuni personaggi per lo più appartenenti al mondo degli spacciatori, degli ultras calcistici e del clan Casamonica, ricevendo per ciascuna “soffiata”, circa 300 euro.
Nel contesto del prosieguo delle indagini, sono state perquisite nella giornata di ieri, venerdì 17 febbraio, dai carabinieri cinque abitazioni di dipendenti di stanza a Piazzale Clodio, su impulso della Procura capitolina e un blitz i militari lo hanno fatto anche presso l’ufficio convalide sequestri del tribunale e in quello intercettazioni e in vari locali della Corte d’Appello.
Tutti ambienti dove la Marianera è risultata essere molto “ammanicata”, sviluppando una vera e propria organizzazione criminale tentacolare che lucrava su queste informazioni secretate.
Sta emergendo un quadro a tinte fosche, con la Marianera e il suo fidanzato che a tutti gli effetti siano riusciti a ottenenere la collaborazione di addetti operativi all’interno di uffici cruciali come quello intercettazioni, cercando man mano di ampliare le talpe al loro servizio e nei prossimi giorni sono dunque attesi nuovi sviluppi e colpi di scena al riguardo.
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