Prelevato da casa con una forza, portato in un altro appartamento, pestato e minacciato di morte con una pistola. Sono state ore da incubo i primi di gennaio per un ventenne di Guidonia, tacciato da tre pusher come una “spia” delle forze di polizia e già scampato a un tentato omicidio.
Il rapimento del ventenne a Collefiorito di Guidonia: a due settimane dal sequestro l’arresto di tre aguzzini
A mettere a punto il sequestro tre trentenni che portato a termine il sequestro hanno fornito una via di uscita alla vittima: per essere liberato avrebbe dovuto assicurare subito almeno ventimila ero.
Il sequestro con pestaggio (la vittima ha riportato una prognosi di dieci giorni) risale ai primi di gennaio: nei giorni scorsi dal palazzo di giustizia di Tivoli la procura ha chiesto e ottenuto tre ordini di cattura. Per i tre aguzzini è scattato l’arresto per sequestro di persona a scopo di estorsione, rapina e lesioni eseguiti dai carabinieri della compagnia di Tivoli.
Il ventenne viene prelevato da casa portato in un altra legato e picchiato. La vittima, sotto minaccia, a quel punto assicura di aver trovato i soldi per la liberazione. Quindi si fa accompagnare in un piazzale da dove invece riesce a scappare.
Il mancato omicidio
Scenario del sequestro Collefiorito di Guidonia, il quartiere in cui una sera dello scorso agosto si è consumato un agguato in un bar, in cui solo per un caso fortuito non si sono contanti morti (leggi qui). Il ventenne era uno dei clienti del bar, seduto a un tavolo, finiti nel bersaglio.
A sparare a distanza ravvicinata, come hanno accertato poi i carabinieri, padre e figlio, due uomini del quartiere, che avevano esploso sei colpi contro quattro amici seduti all’esterno di un bar di via delle Genziane (leggi qui), tra cui appunto proprio il ventenne poi sequestrato e taglieggiato nei giorni scorsi.
Dopo settimane dal colpo uno dei mancati bersagli venne poi arrestato per spaccio.
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Guidonia, arrestato uno dei clienti vittima dell’agguato al bar Green: aveva cocaina in casa
