Ostia perde Marco Giacinti, da 35 anni maestro panificatore e appassionato di calcio

Amante di Ostia, del calcio e dell'arte del pane, lascia splendidi ricordi, rievocati da uno dei due figli, Luca. Decisi anche data e luogo dei funerali: ecco quando si terranno

Ostia perde Marco Giacinti, storico maestro panificatore nato e cresciuto ad Ostia, con la cittadina lidense nel cuore e una innata passione per il calcio, che ha portato avanti in mille maniere, formando anche i propri figli dal punto di vista professionale e che adesso porteranno avanti, purtroppo senza il suo immenso supporto, il panificio di via della Paranzella 67, ad angolo con via dei Bragozzi, “Il mio fornaio Giacinti”.

Amante di Ostia, del calcio e dell’arte del pane, lascia splendidi ricordi, rievocati da uno dei due figli, Luca. Decisi anche data e luogo dei funerali: ecco quando si terranno

Marco è venuto a mancare nel pomeriggio di ieri, giovedì 19 gennaio, a 59 anni, essendo nato ad Ostia il 19 maggio del 1963, dopo una vita spesa sempre nel Lido, sia dal punto di vista lavorativo – con 35 anni di onorato servizio – che per mettere su famiglia. Lascia la moglie Rita oltre a due figli già grandi, Valerio e Luca, e cinque nipoti.

Per ricordare a dovere chi era Giacinti senior, abbiamo intervistato in esclusiva uno dei suoi due figli, Luca Giacinti, che oltre a gestire il forno in questione è anche un apprezzato centrocampista, tornato a giocare dopo alcuni anni di stop nel calcio dilettantistico della regione Lazio, tra le file della Pescatori Ostia attualmente al primo posto in classifica nel proprio girone di Promozione.

A suo modo nel calcio si è cimentato anche Giacinti padre, dato che Marco per diversi anni ha partecipato allo storico campionato amatoriale del “Club Italia”, giocando con una squadra di amici da lui formata, la Lidopan.

I funerali di Marco Giacinti avranno luogo domani pomeriggio, sabato 21 gennaio, alle 14, presso la chiesa di Regina Pacis, con una grande folla comprensibilmente presente per dargli l’ultimo dolce saluto.

“Quello che posso direspiega il figlio Lucaè che ci lascia una persona immensamente buona, amata da tutti e che se poteva si faceva sempre in quattro per aiutarti. Il momento è ovviamente duro, ma ho il dovere di esprimermi con poche e sentite parole, come sarebbe piaciuto a lui, che era un grande lavoratore e di pochissime parole e molti fatti, capace di stringere grandissime amicizie durature nel tempo”.

“Basti pensare al fatto che soltanto nella mattinata di oggi, 20 gennaio, sono venute a trovarci per porgerci le loro condoglianze almeno una cinquantina di persone, per farci sentire la vicinanza nei nostri confronti, segno che mio padre aveva davvero tanta gente che lo adorava, gli voleva bene e lo stimava.

“Era davvero integratissimo – spiega – con il territorio, che ha vissuto con passione e intensità fin dalla nascita, portando il fatto di essere di Ostia come un vanto, un punto a favore e a noi figli ha insegnato proprio questo: la grande gioia di essere panificatori, ostiensi e amanti del calcio e dello sport.

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Un altra immagine recente di Marco Giacinti

“Io – prosegue Luca – ho avuto una precedente carriera proprio nel calcio alla quale da più giovane mi ero dedicato intensamente e quindi per alcuni anni non ho avuto il tempo per imparare il lavoro di fornaio, ma successivamente l’ho fatto e gli devo tutto”.

“In ambito lavorativoaggiunge Lucaabbiamo avuto la fortuna di essere a stretto contatto con lui, io da 10 anni, mio fratello Valerio da 15, e ci ha insegnato tante cose a sull’arte del pane, la tradizione di famiglia, che noi adesso proseguiremo grazie al nostro punto vendita di Via della Paranzella, con papà sempre nel cuore in ogni cosa che facciamo e che faremo nella vita.

Lui era innamorato folle di Ostia, non si sarebbe mai spostato da questa città che gli scorreva nelle vene ed era legatissimo a tutto ciò che la riguardava.

“La nostra storia di panificazioneevidenzia il figlio comincia addirittura da prima che mio padre nascesse, nel 1960. Successivamente il 3 settembre del 1979 Ennio Giacinti, mio nonno, decise di avviare questa attività, uno dei primi panifici di Ostia. Poi tra il 1989 e il 1990 l’ha rilevata papà, portando avanti l’espansione e l’apertura di altri forni nel corso degli anni, grazie all’intervento suo e dei suoi fratelli. Adesso il panificio che dovremo portare avanti è tra le cose più preziose che lui ci ha tramandato e che cureremo sempre al massimo”.

Papà Marco dice con una punta di soddisfazione – ha proseguito il progetto aziendale iniziato da mio nonno Ennio prestando attenzione alle materie prime e alle richieste dei clienti. Nel 2019 L’intero locale è stato completamente ristrutturato e oggi offre una grande varietà di prodotti di gastronomia, pasticceria e tavola calda, oltre naturalmente ai tradizionali prodotti da forno, per essere sempre pronti a recepire le esigenze della clientela che non vuole più solo il pane, ma apprezza il fatto di poter comprare in un unico posto diversi prodotti alimentari”.

Con il passare degli anni, dunque il panificio Giacinti è diventato un punto di riferimento della gastronomia locale fondando questo successo anche, ma non solo, sulla competenza dei suoi artigiani che hanno acquisito esperienza e passione dai loro vecchi maestri, in una tradizione, verrebbe da dire, che va avanti davvero “di padre in figlio”.

Questo è il terzo lutto di un certo livello tra Ostia e l’hinterland romano, qualche giorno fa vi abbiamo raccontato della morte dell’ingegner Claudio Perfetti (leggi qui) che, una volta in pensione, da 7 anni era impegnato come docente di chitarra classica presso la Uni Ostia, che ha aiutato a crescere fin dalla sua fondazione.

Sempre nella giornata di ieri si è spento a Tivoli anche Massimo La Rosa, il figlio maggiore del mitico paninaro “Pippo” (leggi qui) noto in tutta la città Eterna e non solo, una vera istituzione per gli amanti dello street food della zona est della Capitale.

Inoltre, andando a scorrere gli ultimi mesi, quella di Giacinti è la terza morte di una colonna portante del settore della panificazione di Ostia: difatti in altri due nostri articoli vi avevamo raccontato di come ci abbiano lasciato sia il creatore dei “Fornaretti”, Claudio Scarpitti (leggi qui) che Dante Smarchi, celebre per la sua pizza sfornata calda in mille modi a due passi dalla stazione di Stella Polare (leggi qui), due degli artigiani del pane più noti e apprezzati a queste latitudini.

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