Ostia, acque sicure con i pattugliamenti del reparto nautico-fluviale della polizia di Stato

Pattugliamenti in sella alle moto d'acqua sono in corso per garantire la sicurezza dei bagnanti e la repressione dell'illegalità in mare

Ostia si è risvegliata oggi, venerdì 22 luglio, in acque più sicure. Sono infatti in corso da questa mattina e per tutta la giornata odierna, con la previsione di ripetere l’operazione nel corso dell’estate, appositi pattugliamenti del reparto nautico-fluviale della Polizia di Stato.

Pattugliamenti in sella alle moto d’acqua sono in corso da parte della polizia per garantire la sicurezza dei bagnanti e la repressione dell’illegalità in mare

L’obiettivo è presto detto, ossia la polizia intende garantire la sicurezza dei bagnanti ed il rispetto delle regole per una corretta balneazione e fruizione degli arenili e degli specchi d’acqua del litorale, fornendo di fatto un servizio aggiuntivo o talvolta sostitutivo, dove manca, di quello svolto dai bagnini, verificando che tutto in mare scorra nel migliore dei modi.

Ostia, acque sicure con i pattugliamenti del reparto nautico-fluviale della polizia di Stato 1

Una tematica importante, quella della sicurezza in acqua e del controllo del litorale, soprattutto d’estate. Le foto sono state scattate questa mattina all’altezza dello stabilimento balneare “Peppino A Mare” di Ostia, in lungomare Amerigo Vespucci.

In sella alle moto d’acqua, gli agenti della polizia di stato vegliano sui bagnanti e si assicurano che nessun crimine venga perpetrato e spesso accade che debbano redarguire qualche sub, reo di essersi spinto un po’ troppo sotto costa.

Ostia, acque sicure con i pattugliamenti del reparto nautico-fluviale della polizia di Stato 2

Una attività necessaria, soprattutto alla luce delle recenti morti avvenute in spiaggia, come ad esempio a Torvaianica (leggi qui) Santa severa (leggi qui) e Sabaudia (leggi qui) solo per citare i casi più recenti avvenuti da fine maggio ad oggi.

La stagione balneare 2022 ad Ostia si era aperta tragicamente con la morte per un malore in spiaggia di un 60enne lo a metà maggio (leggi qui) e l’innalzamento del livello di sicurezza ne è parso una logica conseguenza

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