Chiedevano il pizzo per gli affitti nel centro commerciale Euroma2: tre interdittive

Le richieste estorsive connesse agli affitti dei negozi all'interno del centro commerciale dell'Eur scoperte dalla Guardia di Finanza. La proprietà parte lesa

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Roma: chiedevano da tempo il “pizzo” per gli affitti all’interno del centro commerciale al quartiere Eur, Euroma2. A questo scopo i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza della Capitale hanno eseguito l’ordinanza di applicazione della misura interdittiva del divieto di conduzione di attività professionali alle dipendenze di imprese operanti nei settori della consulenza aziendale, imprenditoriale, amministrativo per la durata di un anno, nei confronti di tre persone.

Le richieste estorsive connesse agli affitti dei negozi all’interno del centro commerciale dell’Eur scoperte dalla Guardia di Finanza. La proprietà parte lesa

Allo stato attuale i tre soggetti sono gravemente indiziati, a vario titolo, di diverse condotte estorsive e di un tentativo di estorsione, ai danni dei titolari di alcuni esercizi siti all’interno di Euroma 2.

Giova ricordare che la società proprietaria del centro commerciale in questione è assolutamente e totalmente estranea ai fatti contestati alle persone destinatarie del provvedimento messo in atto dalla Guardia di finanza.

Il provvedimento cautelare personale è stato emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale capitolino, su richiesta della Procura della Repubblica di Roma per impedire la reiterazione del reato.

Per gli stessi fatti, la Procura della Repubblica ha inoltre disposto d’urgenza il sequestro preventivo dei beni – ossia quote societarie e patrimonio aziendale di 3 imprese, 8 unità immobiliari, 4 autoveicoli e disponibilità finanziarie– direttamente o indirettamente nella disponibilità di due degli indagati, che risultano sproporzionati alla luce dei redditi dichiarati, nonché delle cose che servirono e furono destinate a commettere i reati, per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro.

Le indagini derivano dalla denuncia di un imprenditore ed i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno con il tempo acquisito i gravi elementi indiziari su richieste d’estorsione per il rinnovo dei contratti d’affitto, ricevute da alcuni esercenti che gestivano esercizi commerciali all’interno di una galleria commerciale.

Queste richieste sarebbero state fatte da soggetti che, all’epoca dei fatti, erano il responsabile e i dipendenti di società incaricate dalla proprietà del centro di gestire l’affitto dei locali commerciali della struttura.

Tramite un reiterato modus operandi, questi avrebbero preteso, prospettando in caso contrario la conclusione del rapporto, ingenti somme di denaro non dovute (oscillanti tra i 20mila e i 50 mila euro) per far ottenere il rinnovo dei contratti. Gli importi richiesti sarebbero aumentati in occasione dei successivi rinnovi.

Va evidenziato ancora una volta che l’impresa proprietaria del centro commerciale è estranea ai fatti contestati.

Nel corso delle attività investigative, un indagato, fermato in tarda serata all’uscita dall’abitazione di un imprenditore, è stato trovato in possesso di oltre 49mila euro in contanti, che sono stati sequestrati.

Per assicurare, nell’immediato, la gestione dei soggetti economici (società) sottoposti a vincolo reale, tuttora operativi, e dei correlati flussi finanziari sono stati nominati due amministratori giudiziari. Il provvedimento è stato emesso nell’ambito della fase delle indagini preliminari, allo stato delle attuali acquisizioni delle prove e, in attesa di giudizio definitivo, vale sempre la presunzione di non colpevolezza degli indagati.

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