Roma, adescata su Instagram e violentata: preso uno degli stupratori

Fermato uno degli stupratori, la giovane aveva riportato quaranta giorni di prognosi

Stupro. Foto di repertorio

Svolta nell’orribile stupro di gruppo denunciato da una ventenne, agganciata sui social, narcotizzata, trascinata con l’inganno in un appartamento e poi violentata a turno da due uomini. Uno degli stupratori è stato identificato e fermato.

Fermato uno degli stupratori, la giovane aveva riportato quaranta giorni di prognosi

Prima l’adescamento su Instagram, poi lo stupro. Lo scorso 17 aprile avrebbero narcotizzato, sequestrato e poi violentato una ragazza di 21 anni a Tor Bella Monaca. A una settimana dalla violenza uno dei due presunti stupratori è stato ammanettato dai poliziotti del commissariato Casilino.

Si tratta di un cittadino tunisino di 30 anni, clandestino e con numerosi precedenti per spaccio: è accusato di violenza sessuale. Resta da individuare il complice.

A denunciare la violenza la vittima, una 21enne di origine romena, che si era recata al policlinico di Tor Vergata dove le erano stati riconosciuti con 40 giorni di prognosi. La giovane ai poliziotti, allertati dall’ospedale, aveva raccontato di aver conosciuto gli aggressori sui Instagram. “Andiamo a bere qualcosa?” l’invito accettato dalla giovane, che in passato ha avuto problemi di dipendenza dall’alcool.

Narcotizzata e violentata

Una volta al bar, in zona Torre Angela, la ventenne ha riferito di essere stata narcotizzata a sua insaputa: “Credo che abbiano messo qualcosa nel bicchiere“. Poi l’invito in un appartamento a Tor Bella Monaca dove sarebbe avvenuto lo stupro da parte dei due uomini.

Mi avevano promesso di accompagnarmi alla metro e invece mi sono ritrovata in una casa, al buio“. Il racconto dell’orrore continua: “Mentre uno approfittava di me, l’altro mi teneva bloccata”. Uno di loro sarebbe il tunisino fermato questa mattina dalla polizia, a quanto pare riconosciuto dalla giovane.

L’arresto

Il provvedimento di fermo ora dovrà ora essere convalidato a piazzale Clodio dai magistrati di turno per le violenze.

La ragazza, il giorno dopo la violenza, era stata ritrovata dal fidanzato in un bar di via Torrenova in stato confusionale.

Gli investigatori hanno proceduto al riconoscimento estrapolando le immagini di videosorveglianza dove la ventenne avrebbe incontrato i due suoi aguzzini. Ora stanno cercando di dare un nome all’altro uomo.

La ventenne ha raccontato anche che il tunisino la perseguitava da tempo e che un giorno le avrebbe persino strappato il telefono dalle mani per aggiungersi su Instagram. I messaggi ossessivi per avere un appuntamento sarebbero cominciati da quel momento.

Ho accettato per accontentarlo e chiuderla là”, racconterà poi lei. Una volta al bar beve alcol e chiede di tornare a casa, sempre secondo il suo racconto. I due uomini, invece, l’avrebbero accompagnata nel loro appartamento con l’inganno.

A interrompere le violenze sarebbe stata un’altra ragazza entrata nell’appartamento e a sua volta minacciata.