Ostia, ebbene sì: è arrivata l’estate. Ma chi governa si è distratto

Linea Roma-Lido allo sfascio, vigili urbani non pervenuti, parcheggi carenti, spiagge libere senza acqua: la stagione balneare per chi governa è un “imprevisto”?

Roma_lido banchine affollamento Stella Polare

La sensazione è che chi governa questa città consideri l’arrivo dell’estate un “imprevisto. Ieri, Festa della Repubblica, da sempre giornata di assalto al mare in condizioni meteo assolate, la pubblica amministrazione ha fatto acqua da tutte le parti. I bagnanti sono rimasti prigionieri delle inefficienze di un sistema di mobilità e di servizi che fanno passi indietro invece di migliorare, come dovrebbe essere per una località a vocazione turistica.

Linea Roma-Lido allo sfascio, vigili urbani non pervenuti, parcheggi carenti, spiagge libere senza acqua: la stagione balneare per chi governa è un “imprevisto”?

Prigionieri della malamministrazione – Con il traffico paralizzato sul lungomare e nelle strade limitrofe, con la Roma-Lido prima bloccata poi al rallentatore, sui social è imperversato il claim “prigionieri di Ostia”. Quasi che gli unici responsabili fossero la voglia di sole, il desiderio di aria aperta, l’irresistibile ricerca di frescura in acqua, più di qualcuno ha considerato quasi ineluttabile la condizione di sovraffollamento di strade e banchine ferroviarie.

Non è così – Tutto quello che succede ha precise responsabilità. L’amministrazione della cosa pubblica, incapace di assumere iniziative tempestive e preoccupata di fronteggiare il quotidiano senza programmare, ha tutte le colpe per quanto accaduto ieri e, si teme, potrà nuovamente succedere in questo weekend. Che sarebbe arrivata l’estate non si può considerare un segreto. Che il 2 Giugno in condizioni meteo piacevoli, è la giornata votata dai romani al mare, è cosa risaputa. Che la mobilità è un male cronico di Roma e della sua periferia, non è una sorpresa. E, allora, cosa è mancato?

Piano mare della Polizia locale – Nella giornata di ieri le pattuglie del gruppo Roma X Mare in servizio si contavano sulle dita di una mano (leggi qui). Concentrate sulla via Litoranea, a rischio paralisi, hanno praticamente ignorato il resto delle strade di Ostia. Il risultato sono stati la sosta selvaggia sulla stragrande maggioranza delle strisce pedonali e degli scivoli nei pressi del lungomare con l’intasamento veicolare all’arrivo e al ritorno sull’arteria costiera e nelle principali (uniche) direttrici tra Roma e Ostia. E la notte? I livelli acustici sono insopportabili ma nessuno si preoccupa di andare a far cessare il frastuono garantendo, in questo modo, il diritto al riposo dei residenti (leggi qui).

In tutto ciò, tra assenza di un numero adeguato di pattuglie e la mancata attivazione di fondi per il lavoro straordinario, è evidente che non esiste ancora un piano mare.

La Roma-Lido allo sbando – Che l’unica linea su ferro di collegamento tra Capitale e il suo mare sia sfasciata lo dice da diversi anni il Premio Caronte (leggi qui), appannaggio della Roma-Lido rispetto a tutte le ferrovie d’Italia. Anni di abbandono, di promesse mancate, di “disattenzioni” e di speculazioni hanno messo in ginocchio la struttura con il risultato che è sotto gli occhi di tutti. Ieri si è toccato il fondo (leggi qui) ed è mancato poco che esplodesse la rivolta popolare che poteva portare a ben più gravi conseguenze.

I nomi dei responsabili li facciamo a viso aperto: la Regione Lazio (proprietaria della linea affidatale dallo Stato) per troppi anni non ha acquistato i treni necessari (leggi qui), la Giunta Raggi nei suoi cinque anni di governo del Campidoglio ha ignorato l’obbligo di manutenere il parco rotabile, l’Atac ha gestito il personale e le stazioni in maniera indecente. Anche la Giunta Gualtieri, sorda alla richiesta di trasferire sulla Roma-Lido almeno un paio di treni Caf dalle altre linee (leggi qui), ha le sue responsabilità. Anche in termini di mancato rispetto delle promesse di accelerazione sui tempi delle manutenzioni dei treni fermati per mancata revisione (leggi qui).

Per esempio, nessuno in questi primi caldi ha pensato di affiancare la Roma-Lido con una linea bus dedicata, senza fermate intermedie, tra Roma Piramide e le spiagge. Nei festivi e prefestivi molte linee urbane sono ridotte e quei mezzi potrebbero essere spostati efficacemente su questa direttrice.

Spiagge libere a mollo – In diverse spiagge libere, seppure assegnate, non c’è acqua (quindi docce e fontanelle) e manca l’allaccio elettrico. In altre l’assistenza in mare è precaria. I padroni di animali d’affezione non hanno dove portarli perché non è stata ancora individuata la spiaggia per i cani. I parcheggi di Castelporziano, l’arenile attrezzato più vasto d’Europa, sono terra di nessuno e imperversano i ladri.

X Municipio, non pervenuto – In tutto questo sconcerta il silenzio dell’amministrazione locale, sempre più concentrata a non disturbare il manovratore romano e a gestire “autonomie” marginali. Quello che in campagna elettorale si era proposto come un paladino dei poteri decentrati e della forza dei pugni sul tavolo, il presidente Mario Falconi, si è rivelato inconcludente, fermo ai suoi slogan elettorali rivisti e corretti. Non uno slancio di indignazione, di riaffermazione della dignità di un’amministrazione che dovrebbe fare gli interessi dei suoi residenti (236mila) e dei bagnanti romani. Lui e la sua Giunta stanno collezionando ritardi (vedi Piano freddo e impianti di irrigazione) e inanellando carenze abissali. Non resta che piangere.

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