Ndrangheta, altri tre mesi per decidere se sciogliere Anzio e Nettuno

Le commissioni prefettizie avranno altri tre mesi per valutare se sciogliere Anzio e Nettuno

Le due commissioni prefettizie che dovranno decidere se sciogliere o meno le amministrazioni comunali di Anzio e Nettuno per possibili infiltrazioni della Ndrangheta hanno da oggi, sabato 21 maggio, una proroga di tre mesi per valutare la documentazione acquisita: per lo più bandi e appalti, ma soprattutto affidamenti diretti di lavori.

Le commissioni prefettizie avranno altri tre mesi per valutare se sciogliere Anzio e Nettuno

Il via libera all’accesso agli atti per il Viminale era arrivato a febbraio, in seguito alla retata dell’antimafia capitolina, 65 arresti in tutto, lungo il litorale laziale (leggi qui).

I presupposti delle commissioni sono chiari anche se non di facile accertamento: si tratta di verificare se per davvero boss del calibro di Giacomo Modaffari, Davide Perronace, Bruno Gallace e le loro spalle abbiano potuto condizionare le pubbliche amministrazioni delle due città.

Nel caso si potrebbe arrivare alla proposta di scioglimento dei Comuni su approvazione del Consiglio dei Ministri.

“Lo sai che è? L’asfalto e la spazzatura so’ soldi…” diceva, intercettato un presunto emissario della famiglia reggina dei Gallace.

Dalla raccolta dei rifiuti alla realizzazione di caditoie fino alla pulizia delle strade: le gare sospette sono state ricostruite non solo negli atti, ma tramite nelle intercettazioni dei carabinieri.

Una decina di consiglieri comunali di Anzio e Nettuno sarebbe stata avvicinata dai boss trapiantati nel litorale sempre in cerca di consensi politici.

Ma non sembra altrettanto provato che i consiglieri al di là di colloqui e incontri cordiali si siano messi a disposizione dei malavitosi.

Intanto il sindaco di Anzio Candido De Angelis ha deciso di non ricandidarsi (leggi qui). 

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