‘Ndrangheta a Anzio, il sindaco: “Ben venga la Commissione d’inchiesta del Prefetto”

Candido De Angelis ha annunciato anche di voler “conferire al più presto col Prefetto Piantedosi”

Non si dichiara contrario a una commissione di accesso in Comune e annuncia di essere pronto anche a chiarire di persona col Prefetto di Roma, Matteo Piantedosi. Il sindaco di Anzio, Candido De Angelis, risponde così di fronte al rischio ”monitoraggio” ventilato per il suo Comune come per quello di Nettuno dopo la retata di 65 arresti chiusa dai carabinieri l’altra mattina per sgominare le ‘ndrine che, secondo carabinieri e Dda di Roma, si stavano radicando su quel tratto del lungomare.

“Ho chiesto, telefonicamente e per iscritto, di conferire prima possibile con il Prefetto di Roma”

“Ho chiesto, telefonicamente e per iscritto, di conferire prima possibile con il Prefetto di Roma”, ha fatto sapere il sindaco di Anzio, “Come Amministrazione siamo a totale disposizione delle Autorità Competenti, auspicando anche l’eventuale istituzione di una Commissione di Accesso presso il Comune. Il bene della Città di Anzio ha la priorità assoluta, siamo pronti a dimostrare in ogni Sede la correttezza degli atti adottati da questa Amministrazione”.

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Il prefetto Piantedosi, intanto, ottenuto il via libera del Viminale, ieri, ha deciso che almeno per le prossime 12 settimane due Commissioni indagheranno sugli appalti assegnati negli ultimi anni dalle amministrazioni di Anzio e Nettuno per valutare un eventuale provvedimento di scioglimento per ora non scontato. Le Commissioni sono composte ciascuna da tre funzionari della Prefettura e delle forze dell’ordine, il loro mandato è rinnovabile una volta sola per altri tre mesi, mentre al termine degli accertamenti il prefetto esaminerà gli atti entro 45 giorni.

Le intercettazioni sembrerebbero lanciare ombre sulle amministrazioni, che però restano fuori dall’indagine. L’ordinanza che ha portato ai 65 arresti si sofferma su alcune telefonate. “In data 11 giugno 2018 sono state captate tre conversazioni di eccezionale valore probatorio rivelatrici del sostegno offerto dalle famiglie calabresi in favore di De Angelis”, riporta un capitoletto. Sono per lo più telefonate di compiacimento per la nuova elezione del sindaco di Anzio (che all’epoca poteva anche essere all’oscuro riguardo affari e affiliazioni in odore mafiosa, ndr). In una telefonata due indagati esultano: “Ha sbancato proprio tutti”. Ed ancora “Io so qui ancora alle Falasche (frazione di Anzio, ndr). Da ieri che sto qua, stiamo spogliando l’ultimo seggio… E tu a Lavinio (altra frazione, ndr.) hai lavorato? Se hai lavorato andamo bene per Lavinio…”.
Nelle carte anche la promessa di un lavoro “gratis” su una piscina per un esponente della maggioranza dello stesso Comune.

Lunedì 21 febbraio il sindaco di Anzio Candido De Angelis ha emesso una nota sottolineando la correttezza degli atti prodotti dall’amministrazione: “C’è chi sta esultando per la mortificazione mediatica che la Città sta subendo, ad oggi senza un solo provvedimento illegittimo e senza amministratori coinvolti, cavalcando la via giudiziaria per tentare di sovvertire il voto libero e democratico dei cittadini, che, con enorme distacco, hanno scelto da chi essere amministrati. Confidando nell’operato delle Autorità Competenti, dimostreremo, in ogni Sede, la correttezza degli atti adottati da questa Amministrazione”.

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