Ostia, pronto soccorso in sofferenza: assalto dei pazienti cronici

L’assenza di cure e controlli adeguati durante la pandemia presenta il conto: pronto soccorso a corto di lettighe e di ricoveri. Tempi certi d’attesa solo per i codici più gravi

E’ un vero assalto. Nel pronto soccorso si contano fino a settanta pazienti, alcuni in attesa di un ricovero da 48 ore, gli altri in trattamento acuto. Una catastrofe annunciata: i tanti pazienti cronici non adeguatamente assistiti durante la pandemia manifestano l’acuirsi delle patologie. E’ il Grassi scoppia.

A causa dell’assenza di cure e di controlli durante la pandemia ora il pronto soccorso è a corto di lettighe e di ricoveri. Tempi certi d’attesa solo per i codici più gravi

Nelle ultime 48 ore il personale del pronto soccorso del Grassi è sprofondato in un girone infernale. Si sono moltiplicati il numero e la gravità degli accessi. “Si tratta soprattutto di pazienti cronici, anziani scompensati, defedati, addirittura cachettici” racconta un medico. I posti per le degenze si contano con il contagocce, così i malati in attesa di un ricovero aspettano anche 48 ore nel salone del pronto soccorso.

Scarseggiano anche i medici nei tre reparti coinvolti dall’emergenza: Medicina, Rianimazione e Pronto soccorso. Anni della politica regionale di rinvio delle assunzioni hanno portato sull’orlo della paralisi i reparti più provati dalla pandemia e dal mancato turnover per i pensionamenti.

La preoccupazione lanciata nei mesi scorsi sull’abbandono dei pazienti cronici, sulla carenza di diagnostica e sul rinvio degli interventi chirurgici d’elezione, dunque, si abbatte come una valanga sulla sanità d’emergenza. Solo nelle ultime 48 ore il pronto soccorso del Grassi ha accolto oltre 70 pazienti trasportati in ambulanza. Malati in reale emergenza, dunque, incapaci di spostarsi autonomamente.

In queste condizioni, ovviamente, i cosiddetti codici minori ovvero le emergenze rinviabili o curabili dal medico di base, non possono avere certezza di trattamento in tempi stretti. In quei casi, c’è la quasi assoluta certezza di passare intere ore d’attesa.

E c’è un’altra spada di Damocle che incombe sulle teste della sanità e, quindi, dei pazienti: con la cessata emergenza decretata dal Governo, stanno chiudendo i covid hospital (da oggi per esempio smette l’attività la Columbus del Gemelli). E, poiché i contagi continuano a correre, c’è da sperare che i casi che si presentano al pronto soccorso vengano subito isolati e adeguatamente trattati.

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