Roma, rapinatore seriale con taglierino identificato dai tatuaggi (VIDEO)

Roma, ha forse un volto il rapinatore seriale di supermercati, farmacie e casalinghi: riconosciuto per le stesse modalità di esecuzione dei reati e per i tatuaggi sulle mani

Roma: in un mese circa ha rapinato diverse attività commerciali tra supermercati, uffici postali e negozi per la casa. Grazie alle videocamere di sorveglianza la Polizia di Stato ha identificato sempre lo stesso responsabile armato di taglierino e con i medesimi tatuaggi addosso. I dettagli.

Roma, ha forse un volto il rapinatore seriale di supermercati, farmacie e casalinghi: riconosciuto per le stesse modalità di esecuzione dei reati e per i tatuaggi sulle mani

E’ stato preso nelle ultime ore dal personale dei “Falchi” della Sesta Sezione “Contrasto al Crimine diffuso” della Squadra Mobile della Questura di Roma, il presunto rapinatore seriale gravemente indiziato della commissione di sei rapine aggravate commesse nei quartieri “Prenestino” e “Casal Bruciato” a danno di supermercati, farmacie, negozi per la casa ed un ufficio postale, il tutto avvenuto tra giugno e luglio del 2021.

Per il giovane uomo, un cittadino romano, P.D. di 30 anni di età, è stata eseguita una misura cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Roma su richiesta della locale Procura della Repubblica.

I fatti che hanno portato alle indagini e l’arresto

Le indagini, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma erano state avviate a seguito di diversi episodi di rapina commessi sempre con le stesse modalità da un uomo, descritto dalle vittime e dai testimoni, con le stesse caratteristiche fisiche in tutti gli episodi, e cioè giovane, particolarmente magro e pieno di tatuaggi, armato con un taglierino giallo.

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In particolare gli investigatori si sono concentrati su due eventi, commessi alla fine di luglio, in via delle Palme. In quella zona infatti, pochi minuti di distanza, il trentenne potrebbe essere lo stesso responsabile di una prima rapina in un ufficio postale, e di una successiva in una vicina farmacia.

Dallo studio delle immagini delle telecamere di videosorveglianza, gli investigatori sono riusciti quindi ad individuare un soggetto, che, poco prima delle rapine, aveva effettuato un sopralluogo proprio presso la farmacia a volto scoperto. Così, in quella circostanza, gli investigatori hanno potuto osservare i tratti salienti dell’uomo, corrispondente ad un ragazzo di giovane età con numerosi tatuaggi sul corpo.

Gli uomini della Squadra Mobile, presumendo che si potesse trattare di un rapinatore seriale, ricollegabile anche ad altri eventi delittuosi commessi in passato, sempre in una delimitata area territoriale della Capitale, come detto riconducibile ai quartieri “Prenestino” e “Casal Bruciato”, si sono concentrati su soggetti con precedenti per reati contro il patrimonio, residenti in zona e segnalati, nelle Banche Dati in uso agli Organi Investigativi, con tatuaggi.

Pertanto è stata approfondita la posizione di P.D., 30enne cittadino romano con numerosi precedenti di polizia per rapina, la cui costituzione fisica, particolarmente magra, ha suscitato l’interesse degli investigatori. L’uomo, inoltre, era stato foto segnalato con tatuaggi evidenti sugli arti superiori ed inferiori.

Il trentenne è stato quindi sottoposto a perquisizione domiciliare delegata, all’esito della quale sono stati rinvenuti gravi indizi nei suoi confronti, tra i quali parte dell’abbigliamento utilizzato durante le rapine ed un taglierino giallo, usato per minacciare i dipendenti degli esercizi commerciali colpiti.

Una delle vittime delle rapine, ha inoltre confermato che l’autore dei reati aveva delle scritte tatuate sulle falangi della mano sinistra, compatibili alle lettere che l’indagato ha tatuate sulla medesima mano.

Il 26 gennaio scorso quindi, il personale dei “Falchi” della Sesta Sezione “Contrasto al Crimine diffuso” della Squadra Mobile della Questura di Roma, ha eseguito nei suoi confronti, una misura cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Roma su richiesta della locale Procura della Repubblica.

Nel rispetto dei diritti dell’indagato, e al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito, l’uomo è da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

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