Ostia, tentano estorsione da mezzo milione per la “protezione”: arrestati

Imprenditore denuncia estorsione: due arrestati. Procura di Roma: "Ci sono le modalità tipiche delle organizzazioni criminale mafiose"

carabinieri roma

Ostia: gli vengono chiesti 500mila euro in cambio di protezione, così l’imprenditore, che stava realizzando un complesso residenziale a Ostia, denuncia ai Carabinieri la tentata estorsione. Due le persone arrestate.

Ostia, imprenditore denuncia estorsione. Procura di Roma: “Ci sono le modalità tipiche delle organizzazioni criminale mafiose”

Arrestati oggi dai Carabinieri del nucleo investigativo di Ostia, R.D.S. 62enne con numerosi precedenti giudiziari e P. P. di 70 anni, ex imprenditore balneare. I due sarebbero accusati di concorso in tentata estorsione, aggravata dall’utilizzo del metodo mafioso.

La vicenda è partita dalla denuncia di un imprenditore romano che stava realizzando un complesso residenziale sul territorio lidense. L’uomo, secondo quanto ha raccontato ai militari del nucleo investigativo di Ostia, attualmente impegnati nelle indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, sarebbe stato avvicinato dai due soggetti con la proposta di una protezione, che in cambio gli sarebbe costata mezzo milione di euro da corrispondere in cinque tranche.

“Gli accertamenti – si legge nella nota della Procura di Romahanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza in ordine alla commissione di una tentata estorsione, con le modalità tipiche delle organizzazioni criminale mafiose, nei confronti di un imprenditore, impegnato in un progetto per la realizzazione di un complesso residenziale sul territorio lidense. La richiesta, giustificata a fini di asserita protezione, è stata avanzata per l’ammontare complessivo di 500mila euro”.

Per convincere la vittima a sottostare alla richiesta, uno degli indagati si sarebbe vantato di un episodio violento, accaduto nel 2007 a Casal Palocco, vicino Ostia, ovvero la gambizzazione in strada e davanti ad altre persone, di un personaggio ben noto nell’ambiente malavitoso. «Nel corso dell’indagine – spiega la Procura – lo stesso indagato si è accreditato come soggetto di un livello superiore rispetto ai componenti delle altre compagini criminali locali, a tal punto da definirsi come l’uomo degli equilibri, ossia l’unico capace di svolgere il ruolo di mediatore tra tutte le organizzazioni criminali operanti su quel territorio».

Al fine di garantire un diritto di cronaca costituzionalmente garantito, gli indagati sono da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – e fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

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