Orrore a Ostia: un uomo uccide la moglie (VIDEO)

La tragedia quest'oggi in Via Giulio Minervini. La vittima aveva 77 anni

Orrore ad Ostia Antica. Un uomo, Mauro Piunti, è accusato di aver ucciso la moglie, Elena Di Maulo, per motivazioni e con modalità ancora da accertare. La Polizia ha fermato il marito che imbracciava un fucile nella casa dove giaceva il cadavere della donna.

La tragedia quest’oggi in Via Giulio Minervini. La vittima aveva 77 anni

L’allarme è scattato quest’oggi, verso le 13.30 in Via Giulio Minervini. Ad avvertire il 112 NUE (Numero unico delle emergenze) sono stati alcuni vicini dopo aver sentito alcuni spari. Sul posto sono intervenuti, per gli accertamenti del caso, la polizia ed il personale Ares del 118.

La vittima è una donna di 77 anni, Elena Di Maulo, ed è stata uccisa con un colpo di fucile. Sul posto la polizia che ha fermato il marito, Mauro Piunti. La donna è stata trovata morta a terra mentre il marito di 79 anni era seduto sul divano in stato confusionale e con il fucile in mano.

Secondo quanto hanno accertato gli investigatori, l’uomo avrebbe ucciso la moglie perchè ammalata. A trovarlo con il fucile tra le braccia sarebbero stati i figli della coppia che hanno avvertito i soccorritori. Purtroppo all’arrivo dell’ambulanza per la donna non c’era più nulla da fare. L’arma è risultata regolarmente detenuta dal fermato.

Dai primi accertamenti sembra che Elena Di Maulo sia sia stata centrata con un colpo di fucile all’altezza dell’ascella. Dalle prime informazioni sembra che la vittima fosse bloccata a letto nelle ultime settimane a causa di un intervento a una gamba. Sono tre i figli della coppia; vivono nella stessa villetta e sono accorsi appena sentiti gli spari.

Mauro Piunti, dipendente Cotral in pensione, incensurato, è stato ricoverato all’ospedale Grassi per accertamenti: sembrerebbe che, bloccato dai figli, abbia perso l’equilibrio e sia caduto a terra battendo la testa.

Silp Cgil: “Più controlli sulle armi”

«Come riporta l’Osservatorio permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e difesa, con quello di oggi sono 19 le vittime di omicidi compiuti con armi da fuoco legalmente detenute dall’inizio dell’anno: servono maggiori controlli ed una normativa più stringente». E’ quanto chiede il segretario del sindacato di polizia Silp-Cgil, Daniele Tissone. «Purtroppo – prosegue Tissone – nel nostro Paese i legali detentori di armi sono all’origine della maggioranza dei delitti e dei suicidi commessi con armi comuni da sparo. Controlli medici con con cadenza quinquennale ed una assenza legislativa sul versante comunicativo tra Asl, Enti e Questure sono tra le cause di un fenomeno delittuoso in aumento che va al più presto interrotto».

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