Roma, scontri no green pass. Lamorgese: “Agenti Digos monitoravano”

Inquietante versione sulla presenza di un agente in borghese che partecipava al tentativo di ribaltamento del furgone della Polizia negli scontri no green pass

scontri no green pass

Un agente che partecipa al tentativo di ribaltamento di un furgone della Polizia ma solo per verificare “che la forza scaricata sul mezzo non riuscisse nell’intento”. E lo stesso agente che poco dopo ha reagito “in modo scomposto” all’aggressione di un manifestante.

Inquietante versione sulla presenza di un agente in borghese che partecipava al tentativo di ribaltamento del furgone della Polizia negli scontri no green pass

E’ la versione dei fatti relativi ai tumulti del 9 ottobre in piazzale Flaminio fornita in Senato dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. Una informativa che ha suscitato le vive proteste di molti senatori in merito ad un episodio citato dal ministro, il quale ha escluso “anche l’inquietante retroscena degli agenti infiltrati”.

Nel dispositivo era prevista come normale la presenza di agenti in borghese della Digos “con compiti di osservazione e monitoraggio e anche di mediazione. Agli stessi compiti era addetto anche quell’operatore di polizia con abiti civili, presente all’azione di esagitati che intendevano provocare il ribaltamento di un furgone della polizia“.

In particolare, qualche contestazione è partita quando Lamorgese ha spiegato che l’agente «stava verificando che la forza scaricata sul mezzo non riuscisse nell’intento. Si tratta dello stesso agente – ha chiarito il ministro – che più tardi, aggredito da un manifestante tuttora in stato di arresto, ha reagito in modo scomposto e per questo motivo si è auto-segnalato. Ora la sua posizione è alla valutazione della polizia giudiziaria».