Balneari, pescatori e surfisti: tutti contro le scogliere di Ostia Levante

Al via i lavori per la posa di scogliere nel tratto di costa a Levante: balneari, pescatori e surfisti sottoscrivono una diffida per temuto danno alla Regione Lazio

scogliere ostia

Scogliere per difendere la costa di levante di Ostia dall’erosione: tre categorie di operatori coinvolti dagli effetti di quell’intervento dicono fermamente di “no”. Quell’intervento non s’ha da fare, né ora né mai.

Al via i lavori per la posa di scogliere nel tratto di costa a Levante: balneari, pescatori e surfisti sottoscrivono una diffida per temuto danno alla Regione Lazio

Come anticipato in questo nostro articolo, stanno per partire i lavori per la posa di un pennello rigido ovvero di una scogliera perpendicolare alla riva al traverso della spiaggia libera SPQR di piazzale Amerigo Vespucci. Si tratta di un’opera molto simile a quella già realizzata a Nuova Ostia solo che in questo caso la scogliera sarà per metà emersa e per il resto sommersa.

Nel progetto originario elaborato dal professor Leopoldo Franco dell’Università di Roma 3 (vedi qui), il progetto prevede la posa di ben 9 pennelli di questo tipo, dal Canale dei Pescatori fino all’ex stabilimento “Isola Fiorita” Dopolavoro Ministero Interno. E contro quella raffica di scogliere si era espresso addirittura il Quirinale, preoccupato dell’effetto di spostare sulla spiaggia presidenziale di Castelporziano l’azione erosiva del mare.  La senatrice Fabiola Anitori richiese e ottenne dal Ministero dell’Ambiente l’impegno per un monitoraggio delle decisioni della Regione Lazio che, evidentemente, sembra essere mancato.

Contro l’opera scendono in campo le associazioni che riuniscono una parte dei balneari, i pescatori e gli appassionati di surf da onda. Queste hanno scritto alla Regione Lazio diffidandola e preannunciando un’azione risarcitoria. Vi proponiamo per intero il loro intervento.

La contrarietà degli operatori

Apprendiamo con preoccupazione e sconcerto da notizie di stampa la cantierizzazione sulla spiaggia Ex-Arca, oggi SPQR, di un Terzo Pennello a compimento di un devastante progetto di difesa della costa dal quale, ancora una volta, ci dissociamo pubblicamente.

E’ dal 2014 che per quanto riguarda il litorale di Ostia Levante chiediamo un piano di Difesa della costa sostenibile paesaggisticamente, ambientalmente ed economicamente. In questa nostra richiesta siamo stati sostenuti dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare (MATTM), dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (MIBACT), dall’Ispra, dalla Presidenza della riserva di Capocotta e della Riserva Naturale del litorale romano, forti anche delle istanze ambientaliste. Progetto che anche questa volta ha già visto esprimere perplessità dal Ministero dell’Ambiente e dalla Presidenza della Repubblica con una richiesta di chiarezza alla Regione Lazio.

Perché perseverare in errori irreversibili, generando scientemente erosione? Lo scorso anno, come nel 2014, è stata una petizione dei balneari di Levante ad allertare i ministeri competenti in difesa delle spiagge, comprese Capocotta con le sue dune patrimonio UNESCO e Castelporziano, aree naturali protette, siti di interesse comunitario (Sic e Zps).

Una narrazione che non fa comodo alla politica? Alla luce delle complesse situazioni costiere che stanno devastando il litorale romano rinnoviamo alla Regione Lazio, la richiesta di fermare immediatamente ogni cantierizzazione che procurerà danni irreversibili alla residuale costa sabbiosa ed ai fondali di Levante; rilanciamo l’urgenza di un confronto e la concertazione con i ministeri competenti; rinnoviamo la nostra disponibilità per quanto ci compete.

Se in passato ci sono stati errori di investimenti e progettazione, dai quali nessuno si sente escluso, oggi non vogliamo lasciare ai posteri una costa devastata da progetti anacronistici e paradossali che cozzano con la tanto vitupera “TRANSIZIONE ECOLOGICA”.

Il litorale di Levante è ancora ricco di biodiversità, con una vegetazione costiera che si è conservata in larga parte. Un tesoro da conservare per il futuro.

La comunità di pescatori di Ostia pratica ancora la piccola pesca costiera, per la sua peculiarità è stata inserita tra i 250 presidi italiani di Slow Food. La maggior parte delle imbarcazioni svolge l’attività di pesca delle telline e molluschi bivalvi, proteggendo un prodotto tradizionale del pescato.

Non si colga l’occasione per opere in somma urgenza irreversibili e devastanti, da parte nostra siamo pronti a diffidare per danno temuto la Regione Lazio, il Municipio X e il Comune di Roma.

Scelte che comprometteranno inevitabilmente, ambiente, biodiversità, balneabilità, pesca, attività ricreative e sportive. Stigmatizziamo oggi come allora il progetto criminogeno di Regione Lazio, Comune e Municipio X portato avanti in modo unilaterale con l’accordo di una sparuta minoranza di balneari. NON IN NOSTRO NOME.

Federbalneari Roma

Il Cavalluccio Marino Società Cooperativa a.r.l

CO.GE.MO – Consorzio di gestione e tutela dei molluschi

 Associazione Ostia Surf

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