Muratella: il canile comunale non è solo box e gabbie (VIDEO)

Fortunatamente nell'ultimo anno il numero dei cani nella struttura è decisamente diminuito, ma sono ancora troppi gli animali che vengono abbandonati e lasciati nel rifugio.

Il canile comunale di Muratella non è solo box e gabbie. All’interno della struttura ci lavorano tante persone competenti che con dedizione e passione si impegnano a far si che la vita dei cani sia il più dignitosa possibile.

Vi portiamo insieme a noi nel canile. Fortunatamente nell’ultimo anno il numero dei cani nella struttura è decisamente diminuito, ma sono ancora troppi gli animali che vengono abbandonati e lasciati nel rifugio.

In realtà entrare a Muratella per chi è particolarmente legato al mondo degli animali è un colpo al cuore. Non è facile girare per la struttura e vedere ovunque cani nei box. Ma grazie al grande e costante impegno dei dipendenti e dei volontari i cani riescono ad avere una vita il più possibile dignitosa e serena, fatta di passeggiate all’aria aperta e l’affetto del personale. Fortunatamente rispetto agli anni passati il numero dei cani nella struttura è decisamente diminuito.

Rispetto agli anni passati dove prima c’erano mille cani all’interno di Muratella – spiega Daniele Diaco, presidente Commissione Ambiente Roma Capitaleoggi ce ne sono all’incirca 400. Perciò siamo andati in netta diminuzione e questo vuol dire che i cani escono dal canile e che vengono adottati dalle famiglie che vogliono il loro amore, rispetto a prima quando gli animali invecchiavano e morivano all’interno della struttura.

Federico da 16 anni con dedizione e passione lavora nel canile di Muratella. Ci siamo fatti spiegare come funziona la vita nella struttura, il trauma che vivono i cani quando vengono abbandonati, il loro percorso di rinascita e le difficoltà e le gioie delle adozioni.

Sostanzialmente noi dobbiamo accudire gli animali che entrano qui in canile. – ci racconta Federico Fois, educatore cinofilo canile di MuratellaDobbiamo fare in modo che la loro permanenza sia la migliore possibile. Il cane presente qui è un cane medio-grande, meticcio, abbandonato, ma c’è anche il cane ferito, quello malato, il cane sequestrato per maltrattamenti e noi dobbiamo fare in modo che tutti possano essere seguiti e curati.

L’adozione – prosegue – è un momento straordinariamente importante. Non dobbiamo consigliare male la famiglia per quanto riguarda la scelta di un cane piuttosto che un altro. Ma dobbiamo trasmettere la consapevolezza che si tratta di un cambiamento di vita. Ci sono cani, che per canoni morfologici estetici come il colore del manto e la grandezza, non vengono scelti. Anche problematiche a livello comportamentale possono creare delle difficoltà. I cani più richiesti sono i cuccioli o quelli di piccola taglia.

Nei prossimi giorni seguirà la seconda parte del nostro viaggio a Muratella. Vi faremo conoscere la storia di alcuni cani che improvvisamente si sono trovati catapultati in questa realtà. Capirete che c’è un filo conduttore: il fallimento dell’uomo.

Servizio di Francesca Del Mastro

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