Taglia orecchie e coda al proprio cane Corso: proprietario condannato a 8 mesi

Si tratta della terza condanna in sette mesi per questo tipo di reato

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Il proprietario di un cane Corso è stato condannato a 8 mesi di reclusione più il pagamento delle spese processuali per aver tagliato a fini estetici le orecchie al suo amico a quattro zampe. Si tratta della terza condanna in sette mesi per questo tipo di reato. A Marzo il proprietario di un Amstaff era stato condannato e ha patteggiato a 4 mesi di reclusione (leggi qui).

Operazione Dirty Beauty dell’OIPA: terzo condannato in 7 mesi per aver tagliato le orecchie al proprio cane

Terza condanna in sette mesi nell’ambito dell’operazione Dirty Beauty dell’OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) di Roma. Questa volta il proprietario di un cane Corso è stato condannato a 8 mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali per aver fatto tagliare le orecchie al proprio cane per motivi estetici.

Nei guai è finito un romano di 64 anni che nel 2017 aveva attirato l’attenzione delle guardie zoofile durante un’esposizione canina al Palacavicchi di Roma (leggi qui) con il suo cane Corso con coda e orecchie tagliate.

Per fare ammettere il cane alla manifestazione era stato esibito un certificato veterinario che giustificava la mutilazione per motivi di salute dell’animale, che le successive indagini di polizia giudiziaria svolte dalle guardie zoofile hanno accertato essere falso.

Il giudice monocratico di Roma, ritenuto che l’uomo fosse colpevole dei reati di maltrattamento di animali e utilizzo di atto falso, lo ha condannato a otto mesi di reclusione, oltre al risarcimento di 3mila euro per la parte civile di Oipa e al pagamento di 1700 euro per le spese legali.

Nonostante le mutilazioni di coda e orecchie siano orma vietati da anni con la Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia di Strasburgo del 13 novembre 1987, molti molossoidi subiscono questa pratica per obsoleti standard di bellezza. L’occhio delle guardie zoofile è comunque sempre attento: per la caudotomia e la conchectomia si configura il reato di maltrattamento che viene punito con pene fino a 18 mesi di reclusione e una multa fino a 30 mila euro. 

I molti controlli delle nostra guardie zoofile a livello nazionale hanno portato a oltre ottanta denunce all’autorità giudiziaria, anche nei confronti di veterinari. Questa è soltanto l’ennesima condanna ottenuta e siamo certi che ne arriveranno molte altre” – spiega Claudio Locuratolo, coordinatore provinciale delle guardie zoofile Oipa di Roma e provincia. – Le pronunce dei Tribunali su nostre denunce stanno mettendo fine a questa pratica crudele e illegale e, grazie all’attività di repressione di questi reati, il fenomeno è in netta diminuzione.

Le federazioni nazionali ed internazionali per la cinofilia dovrebbero assumere posizioni più severe ed escludere dalle manifestazioni cani mutilati. Inoltre, gli Ordini dei medici veterinari dovrebbero essere meno indulgenti nei confronti dei propri iscritti” – conclude Claudio Locuratolo.

L’Oipa ricorda che per segnalazioni su Roma e provincia, questa è l’email di riferimento: guardieroma@oipa.org

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