Ostia, ultimo giorno in divisa per il poliziotto recordman di arrestati e denunciati

Antonio Leo conclude una carriera in Polizia di Stato con il record di denunciati e arrestati: 1354 malviventi in 38 anni di servizio

Il poliziotto Antonio Leo

Antonio Leo va in pensione. Il poliziotto recordman di arresti e denunce, smette la divisa che ha indossato per 38 anni, passati tutti rigorosamente in strada a catturare delinquenti e prevenire reati.

Si chiude la carriera di Antonio Leo che da poliziotto ha denunciato e arrestato 1354 malviventi in 38 anni di servizio

Ieri, venerdì 26 febbraio, è stato l’ultimo giorno di lavoro con la divisa da agente della Polizia di Stato per Antonio Leo, 56 anni dei quali 31 in forza presso il commissariato di Ostia, oggi Decimo Distretto Lido. A lui si devono numeri operativi che, quanto meno per Roma, sono un primato: nella sua carriera ha assicurato alla Giustizia ben 1354 persone.

Merito di un attivismo che l’ha visto prima assegnato al Reparto volanti di Roma poi, dal 1990, alla “squadra speciale” di Ostia della quale fecero parte con lui, soprannominato “Lo Zingaro”, il “Nano” (Claudio Simonetti), “Rambo” (Umberto Andreani), e “Diabolik” (Patrizio Carosi). E’ stata, quella, una squadra davvero straordinaria nella lotta al crimine e il pensiero va ad Andreani e Carosi che non ci sono più.

Tifoso “innamorato” del Lecce, chef e raffinato buongustaio,  “Lo Zingaro” Leo ha accumulato in tutti questi anni due encomi solenni e una decina tra lodi e premi in denaro da parte dell’amministrazione. Nel suo curriculum anche il curioso attestato di “Amico degli animali” conferitogli in Campidoglio per essersi gettato nel Canale dei Pescatori per trarre a riva un cane che stava annegando.

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Antonio Leo in divisa

Ben più impegnative le operazioni compiute nel fronteggiare la criminalità.  E’ il caso, per citarne uno, della scoperta del pacco bomba in uno stabilimento gremitissimo di bagnanti, quel 21 luglio 2012: Antonio Leo con un altro agente, Roberto Di Cecco, nonostante fossero liberi dal servizio, accertatisi della presenza dell’esplosivo, fecero immediatamente sgomberare la spiaggia favorendo l’intervento degli artificieri. Da quelle indagini nacque l’operazione “Nuova alba” con 51 arresti per associazione a delinquere.

Apprezzato per umanità e rispetto, persino dai malviventi che ha arrestato, Antonio Leo si è distinto anche in interventi umanitari di spessore. In una notte del 1996, per esempio, tenne in vita con il massaggio cardiaco un bambino i due anni che i genitori da Pomezia stavano cercando di portare all’ospedale Grassi ma si erano smarriti lungo la Litoranea.  Oppure quella volta che, arrampicato sull’autoscala dei vigili del fuoco, ha convinto a desistere dal suo intento suicida una manifestante che dall’alto della torretta del Municipio aveva deciso d lanciarsi nel vuoto.

Sono stati anni bellissimi, di grande impegno e soddisfazione – riferisce Antonio – La divisa mi mancherà, non lo nego, e resta un po’ di rammarico per ciò che avrei potuto ancora dare nel mio ruolo”.