La ricerca storica perde Claudio Razeto, giornalista accurato e instancabile

A 56 anni, stroncato da un male incurabile, se ne va Claudio Razeto. Responsabile dell’archivio fotografico Ansa ci ha lasciato pagine di storia di grande valore

Il giornalista e scrittore Claudio Razeto

Claudio Razeto, giornalista e ricercatore storico di grande valore, ci ha lasciato. Aveva 56 anni ed è stato sconfitto da un male incurabile che da un anno l’aveva privato del bene più prezioso per un comunicatore come lui, la voce.

Romano di nascita, residente a Casal Palocco da sempre, Claudio Razeto è stato giornalista, manager per agenzie giornalistiche e scrittore nonostante il destino che si era scelto da giovane ovvero quello di volare come il padre, comandante di Boeing 747. A 17 anni, infatti, ha preso il brevetto da pilota privatamente ma è nel giornalismo che Claudio ha trovato la sua realizzazione. Da giovanissimo ha iniziato a collaborare da Ostia nelle redazioni locali de Il Messaggero e Paese Sera, ma anche del Corriere dello sport. Radio e tv private romane. Poi l’incarico nell’ufficio stampa dei liberali di Renato Altissimo.

Subito dopo le agenzie fotogiornalistiche, prima alla Omega Fotocronache da Milano, a trattare casi di cronaca internazionale, poi con l’Ansa a occuparsi dei processi di digitalizzazione e della vendita dei servizi agli editori: giornali, tv, siti web.

Nella vita professionale di Claudio Razeto, poi, c’è il grande capitolo della ricerca storica. Da solo o in doppia firma con Marco Gasparini, ha scritto una decina di volumi dedicati alle vicende storiche, in particolare belliche della nostra nazione. Questi i titoli di quelli più diffusi: “Diario dell’anno che sconvolse l’Italia” (2013, Castelvecchi),  “La grande guerra in Italia” (2014, Castelvecchi), “1944. Diario dell’anno che divise l’Italia” (2014, Castelvecchi),  “1945. Il giorno dopo la Liberazione” (2015, Castelvecchi), “Caporetto, una storia diversa” (2017, Ed. del Capricorno), “Dal Piave a Vittorio Veneto, una storia diversa” (2018, Ed. del Capricorno), ”Le nuove armi della Grande Guerra” (2018, Ed. del Capricorno), “D-Day, una storia diversa. Ed. illustrata” (2019, Ed. del Capricorno). Nel 2016 Claudio si è anche cimentato in un romanzo giallo ambientato nel quartiere dove ha sempre vissuto e dove si è spento: si intitola “Omicidio a Casalpalocco” (Ed. S&M).

Claudio Razeto soffriva profondamente per la malattia che da più di un anno l’aveva privato della voce, un bene prezioso per chiunque, indispensabile per un comunicatore. In un’intervista concessa recentemente al sito disabili.doc così raccontava la sua drammatica esperienza. “Non ho mai immaginato che la disabilità potesse toccarmi – scriveva – È successo tutto molto in fretta. Avevo un costante mal di gola. Variazioni di voce. Ho fatto visite, accertamenti per un anno. Niente. Invece era un tumore alla base della lingua. Grosso e aggressivo. Con la radioterapia sembrava risolto, poi una recidiva e l’intervento obbligato a Modena, col professor Presutti. Un grande chirurgo e specialista. E una grande persona. Purtroppo mi aspettava l’intervento peggiore. Laringectomia totale bilaterale. Asportazione di lingua, corde vocali, linfonodi. Tutto. La voce, la comunicazione, erano la mia vita. Mi sono trovato muto a 55 anni”.

Appena una settimana fa la morte del padre. Assistito amorevolmente dalla moglie Donatella, Claudio ci ha lasciato con un dolore profondo nel cuore. Per chi vorrà salutarlo per l’ultima volta, potrà farlo ai suoi funerali lunedi 25 gennaio alle ore 15:00 presso la chiesa di San Timoteo, a Casal Palocco.