Ostia: identificato il cadavere della donna della scogliera

Il cadavere ripescato all'Idroscalo era di una badante scomparsa a metà dicembre. La corrente avrebbe trascinato il corpo in acqua per 200 km

cadavere

E’ stato identificato il cadavere della donna rinvenuto sugli scogli ad Ostia. Il corpo senza vita e in evidente stato di decomposizione era stato ritrovato lo scorso 27 dicembre sulla scogliera dell’Idroscalo (leggi qui).

Ostia: il cadavere dell’Idroscalo era di una badante scomparsa

Dopo alcuni giorni di indagini, gli agenti della polizia di Stato sono riusciti a risalire all’identità della vittima. Fondamentale è stata l’autopsia effettuata dal medico legale del Policlinico Gemelli, al seguito della quale i poliziotti sono riusciti a risalire alle impronte digitali della vittima, ricostruendone l’identità attraverso i rilievi dattiloscopici.

Non si tratta di una minorenne, come si era ipotizzato inizialmente. Il cadavere è di una donna ucraina di 58 anni, Olha K.. Sul suo corpo non sono stati rilevati segni di violenza e la morte sarebbe risalente a circa due settimane prima del ritrovamento, avvenuto il 27 dicembre.

Secondo gli agenti che hanno ricostruito la vicenda che ha dell’incredibile: la donna viveva in una delle baracche vicino la foce del fiume Volturno, a Castel Volturno, in Campania. Non è ancora chiaro come il corpo sia finito tra gli scogli dell’Idroscalo di Ostia, probabilmente trascinato dalle correnti da sud verso nord. Le indagini sulle condizioni meteomarine dei 14 giorni precedenti il ritrovamento considerano compatibile l’ipotesi che il corpo sia stato trasportato per circa 205 km di costa.

La donna non aveva reati a suo carico, ma era nella banca dati delle forze dell’ordine per alcune pratiche legate ai permessi di soggiorno. Era arrivata, infatti, in Italia circa vent’anni fa e viveva facendo la badante. Il figlio, che fa il macellaio nel napoletano, aveva presentato la denuncia di scomparsa il 29 dicembre, cioè due giorni dopo il ritrovamento del corpo.

La Polizia ha ricostruito l’ultimo anno di vita della donna che, dopo aver perso il lavoro da badante ad un signore deceduto, viveva di lavori saltuari ed aveva trovato un modesto ricovero in una baracca alla foce del fiume Volturno. In quella stamberga gli agenti hanno rinvenuto i documenti ed il cellulare della scomparsa, appurando che l’ultima conversazione sul telefonino risaliva, appunto a metà dicembre. Gli altri ospiti della baraccopoli hanno riferito che la donna non aveva relazioni sentimentali ed era una persona sola.

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