Capodanno, niente deroghe: coprifuoco alle 22, ristoranti chiusi

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Nessuna deroga per Capodanno: per dire addio al 2020 ci si potrà riunire, sì, ma – come a Natale – in gruppi di massimo 6-8 persone, e a patto di tornare a casa entro le 22. Niente brindisi di mezzanotte, dunque. Bar e ristoranti chiuderanno come gli altri giorni alle 18, e gli spostamenti tra Regioni saranno proibiti dal 20 dicembre fino alla Befana.

Ad annunciarlo il ministro della Salute Roberto Speranza e il suo omologo agli Affari Regionali, Francesco Boccia, nel corso della conferenza Stato-Regioni. Il governo sceglie la linea del massimo rigore: obiettivo inderogabile quello di evitare che, dopo le feste, l’Italia si trovi a dover fare i conti con un improvviso balzo in alto dei morti e dei ricoverati per covid-19.

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Capodanno, niente deroghe: coprifuoco alle 22

Dai dati sull’andamento della pandemia in Italia è “possibile che tutto il Paese nelle prossime settimane sia in zona gialla”, dichiara Speranza.

Ma sull’orario del coprifuoco e sugli spostamenti tra Regioni nessun ammorbidimento. Neanche per la sera di Natale, e men che meno per quella di Capodanno.

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”Evitare gli spostamenti tra Regioni e mantenere il limite delle ore 22 per la circolazione. Si tratta di due punti centrali e imprescindibili del modello di sicurezza che stiamo costruendo insieme. Difendiamo insieme l’impostazione e evitiamo deroghe perché potrebbero minare la tenuta stessa dell’impianto”, sottolinea il ministro Boccia, nel corso dell’incontro tra governo e presidenti di Regione.

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Il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia (al centro) e il Commissario Straordinario Domenico Arcuri (a destra)

E dunque il nuovo Dpcm in preparazione, pronto a essere varato il 3 dicembre, stabilisce il prolungamento delle attuali misure fino al prossimo 10 gennaio. Anche a Capodanno bar e ristoranti continueranno a chiudere alle 18.

“È dovere di tutti noi evitare la terza ondata di covid-19, mantenere l’unità tra livelli istituzionali e la leale collaborazione che ha caratterizzato gli interventi più delicati di questi mesi”, spiega il ministro per gli Affari Regionali.

Presentato il piano vaccini

Durante il corso della conferenza Stato-Regioni è stato presentato anche il piano nazionale per la somministrazione dei vaccini.

“Il piano esecutivo è pronto”, spiega il Commissario all’Emergenza Domenico Arcuri. “Diventerà operativo quando i vaccini avranno le autorizzazioni di immissione in commercio”.

A rendere più complesse le operazioni di vaccinazione anche il fatto che uno dei vaccini a disposizione, quello firmato Pfizer, ha bisogno di essere conservato costantemente a temperature bassissime. “Per i vaccini che dovranno essere conservati a -75 gradi ci saranno 300 posti di distribuzione”, afferma il Commissario straordinario.

Il via libera definitivo da parte dell’Ema, l’Agenzia Europea per il Farmaco, ai due vaccini a oggi disponibili, targati Pfizer BioNTech e  Moderna, arriverà tra il 29 dicembre e il 12 gennaio. Entrambe le valutazioni, spiega l’Ema, procederanno secondo una “tempistica accelerata”. E “l’autorizzazione all’immissione in commercio potrebbe arrivre entro poche settimane, se i dati presentati saranno sufficientemente solidi e completi per dimostrare la qualità, la sicurezza e l’efficacia del vaccino”, fa sapere l’Agenzia Ue.

 

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