Ostia, addio a Giorgio Jorio artista e padre di Affabulazione

Sì è spento Giorgio Iorio, il papà di Affabulazione, artista e uomo di cultura che ha speso la sua vita a promuovere la diffusione dell’impegno sociale e culturale sul litorale romano.

Aveva 81 anni Giorgio Jorio, viveva a Ostia dal 1970 ed era malato da tempo. Ciò nonostante fino all’ultimo ha mantenuto viva la sua attività di “pittoscultore” come usava definirsi. Già docente presso il Centro di formazione regionale, da anni, infatti, Giorgio Jorio aveva adottato una tecnica che univa la modellazione, anche di oggetti naturali come corteccia e legni, alla pittura.

A Giorgio Jorio, tra le realizzazioni più significative del suo impegno di promozione socioculturale, si deve la nascita del centro “Affabulazione” di piazza Marco Vipsanio Agrippa, a Ostia. Alla fine degli anni Settanta, insieme con un gruppo di amici del PCI, aveva caldeggiato e ottenuto dall’Ater la realizzazione di un teatro interrato sotto le palazzine di edilizia popolare cosiddette “case rosse” dal colore della cortina delle facciate ed è lì, in quello scantinato, che aveva fatto nascere “Affabulazione”. Jorio è stato anche tra gli iniziatori dell’Associazione Spazi all’Arte e Arteka.

Da qualche anno aveva aperto presso la sua abitazione di Stella Pare un laboratorio per insegnare gratuitamente a giovani di talento l’arte della pittura e della modellazione.

Pure se afflitto dalla malattia che richiedeva frequenti terapie, che lui chiamava “pit stop”, Jorio aveva sempre parole gentili verso le tante persone che si prendevano cura di lui invadendo festosamente casa. “Allora riepiloghiamo e vediamo di capirci – ha scritto a tal proposito sul suo profilo social –
Sono grato alle tante persone che mi seguono e mi assistono in questo poco brillante momento della mia vita di invalido ultra ottantenne. E’ una condizione sanitaria che mi sono guadagnato con una vita di eccessi nel bene e nel male. Ne sono consapevole ma non me ne lamento tranne qualche momento di “PORCO qui e PORCO là!”. Quello che mi fa bene è sapere di voi, della vostra vita, dei vostri affanni delle vostre gioie. Mi piace ascoltare le vostre opinioni e i vostri dubbi, i vostri progetti di vita. Vorrei che mi raccontasse il mondo di fuori visto che ho dovuto cancellare in buona parte la vita sociale d’un tempo per ordine del medico e per evitare di dover ricorrere a pronto soccorso e soprattutto ricoveri ospedalieri togliendo il letto a chi ne ha più bisogno. Cercate di non consolarmi parlando dei vostri acciacchi e dei più gravi mali che affliggono l’umanità, non perché non me ne frega nulla ma perché soffro di una empatia grave che mi fa stare ancora peggio perché vi voglio bene”.

Due giorni prima della scomparsa, Giorgio Jorio aveva trovato il tempo e l’ispiratore la sua ultima poesia che vi riproponiamo.

Ostia, addio a Giorgio Jorio artista e padre di Affabulazione 1
L’ultima poesia di Giorgio Jorio

IMPROVVISO DELLA NOTTE DEL 24 NOV. 2020

Il candore
Delle tue cosce bianche
E il triangolo nero
Della tua camelia ben curata, che
Dal taglio della gonna stretta
Invita e respinge in altalena.
Questa letale anemia
Che mi svuota dentro
E mi lascia senza energia
Svapora.

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