Scuola, l’allarme dei presidi: “A settembre impossibile riaprire in sicurezza”

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Il Ministero dell’Istruzione ha presentato ieri le linee guida per il rientro in classe a settembre. Ma l’Associazione Nazionale Presidi lancia l’S.O.S: in queste condizioni “è impossibile garantire la sicurezza, servono edilizia scolastica, risorse e autonomia”.

I presidi: non ci sono le condizioni per riaprire le scuole a settembre

L’Associazione dei dirigenti scolastici torna a farsi sentire: “Impossibile far tornare in sicurezza sui banchi bambini e ragazzi”, è l’allarme lanciato in vista del rientro in classe a fine estate. Per rispettare le linee guida indicate dalla task force per la Scuola servirebbero interventi urgenti: più docenti e adeguamento degli edifici, è l’appello dei presidi. Che per il prossimo anno scolastico chiedono al Governo “risorse certe, libertà di gestione e responsabilità sostenibili”.

“Non possiamo gestire la riapertura delle scuole senza che siano prima attuati adeguati interventi di sistema”, dichiara l’Associazione in una nota. Per il presidente dell’ANP, Antonello Giannelli, “è necessario che l’Amministrazione centrale risolva con urgenza problemi resi più evidenti dallo stress-test causato dalla pandemia”.

Problemi che sono riconducibili soprattutto all’edilizia scolastica, con edifici troppo spesso inadeguati e sottodimensionati, e al contempo classi di circa 25-30 alunni. In vista della necessaria rimodulazione degli orari della didattica stabilita dalle linee guida del ministero occorre garantire più autonomia ai singoli istituti, è la preoccupazione dei dirigenti scolastici. E per realizzare la rivoluzione indicata dalla task force per la scuola, servirà soprattutto una decisa sburocratizzazione, sottolinea l’ANP.

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I presidi chiedono maggiori risorse e tutela per la responsabilità penale in caso di contagi

A preoccupare i presidi sono soprattutto le norme per il distanziamento, oggi difficili da garantire. Ma anche l’attuale responsabilità penale in materia infortunistica, che li vedrebbe facile bersaglio nell’eventualità di casi di positività negli istituti.

“Per garantire il distanziamento fisico di almeno un metro degli alunni occorre ridurre il numero degli studenti per classe”, spiega l’ANP. “Si prospettano due soluzioni: distribuire gli alunni in due turni, mattutino e pomeridiano. In tal caso, sarebbe necessario raddoppiare l’organico del personale. Oppure distribuire gli alunni in un numero doppio di aule, mantenendo l’orario mattutino; in tal caso, sarebbe necessario duplicare gli spazi”.

“In sintesi – concludono i dirigenti – chiediamo vincoli chiari, risorse certe, libertà di gestione e responsabilità sostenibili”.

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