A Roma l’allerta per il focolaio del San Raffaele Pisana è al massimo livello: continuano a salire i contagi riconducibili alla struttura degenza, blindata da venerdì e dichiarata zona rossa dal Prefetto di Roma. I casi positivi hanno raggiunto in queste ultime ore quota 41. Individuato il paziente 1: è un operatore sanitario dell’ospedale di via della Pisana, che ha sviluppato il Covid-19 a inizio maggio.
Coronavirus, focolaio al San Raffaele Pisana: salgono a 41 i contagi, 2 le vittime
L’allarme è ancora alto: nel corso del fine settimana si è passati da 31 contagiati e una vittima a 41 positivi e due morti, tutti riconducibili al focolaio del San Raffaele Pisana, in zona Portuense. Da venerdì scorso intorno alla struttura è scattato il cordone sanitario: l’intera area è stata dichiarata zona rossa. A presidiare gli ingressi le forze dell’ordine, sotto il comando del Prefetto di Roma, Gerarda Pantalone.
Tutti i pazienti dimessi dall’ospedale di via della Pisana a partire dal 18 maggio scorso sono stati contattati dalla Asl Roma 3, per effettuare il tampone: la richiesta è stata estesa anche a tutti i parenti stretti di chi ha frequentato la struttura. Il test dovrà essere effettuato presso le postazioni drive-in di via di Casal Bernocchi e dell’ex ospedale Forlanini.
“Andremo a cercare uno ad uno tutti i contagiati. Al momento i casi positivi sono stati trasferiti dalla struttura e rimaniamo in attesa dell’esito degli ultimi tamponi”, spiega l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato.
A scatenare il focolaio, sottolinea D’Amato, è stato un operatore sanitario, a inizio maggio. L’assessore ne è convinto sulla base dei risultati dell’indagine epidemiologica scattata all’indomani della scoperta del cluster di contagi, giovedì scorso. “Questo focolaio dimostra che non bisogna abbassare la guardia. E che vanno rispettate tutte le indicazioni”, sottolinea D’Amato.
Caccia al paziente 1: individuato l’operatore sanitario che per primo ha sviluppato la malattia
La Asl Roma 3 ribadisce e conferma quanto affermato dall’assessore regionale D’Amato: “Al momento il caso indice del focolaio è riferibile ad alcuni operatori della struttura. I pazienti ammessi nell’ospedale San Raffaele, oltre ad essere sottoposti ad un adeguato distanziamento e l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, debbono per 14 giorni essere posti in isolamento precauzionale”, sottolinea il commissario straordinario della Asl Roma 3, Giuseppe Quintavalle.
I dirigenti del San Raffaele Pisana sono però di parere opposto: per loro si tratterebbe invece di un cluster di contagi portato da un paziente proveniente da altri ospedali.
“Pur non intendendo scendere in sterili ed inutili polemiche e contrapposizioni strumentali”, affermano i vertici del San Raffaele, “sembra emergere un’origine derivata dall’invio di pazienti già positivi da parte di alcuni presidi ospedalieri”.
L’assessore alla Sanità però ribadisce i risultati dell’indagine epidemiologica: il contagio è partito dal personale sanitario del San Raffaele Pisana, spiega in un comunicato.
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