Ostia: Violenza sulle donne. È allarme. Arrivano meno denunce. In questo momento segnato dall’emergenza Coronavirus, all’Ospedale Grassi di Ostia sono arrivate meno richieste di aiuto da parte delle donne vittime di violenza.
In questo particolare momento in cui gran parte dei cittadini sono obbligati a trascorrere molto tempo in casa, ci sono alcune persone, troppe, che sono costrette a vivere con il proprio aguzzino nelle mura domestiche. La violenza sulle donne è diventata una vera e propria emergenza nell’emergenza. In questi due mesi sono notevolmente diminuite le richieste di aiuto all’ospedale Grassi, di Ostia.
Violenza sulle donne, calano le denunce. La Dott.ssa Maria Rosaria Forte, assistente sociale del “codice rosa” presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale G.B.Grassi di Ostia spiega perché si riscontra una diminuzione degli accessi
«In questo periodo c’è stata una grande riduzione degli accessi delle donne vittime di violenza in Pronto Soccorso – ha dichiarato Maria Rosaria Forte assistente sociale del “codice rosa” presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale G.B.Grassi – ma in generale in tutti i servizi che si occupano di donne vittime di violenza, in questa fase di delicata emergenza sanitaria rischia di aggravarsi la violenza di genere contro le donne. L’isolamento sociale, la limitazione della libertà di circolazione, la convivenza forzata, indubbiamente determinano per le donne e per i loro figli una maggiore esposizione alla violenza del proprio compagno. Si rischia un’escalation – continua – negli ultimi accessi in Pronto Soccorso abbiamo riscontrato importanti lesioni fisiche nei confronti di queste donne.
«Le donne sono maggiormente controllate e non riescono a chiedere aiuto e a denunciare la violenza.»
«Noi ad esempio l’anno scorso abbiamo avuto 35 accessi di donne vittime di violenza – spiega Forte – in questo periodo ne abbiamo avuti 14, solo nel mese di marzo 3. L’associazione Differenza Donna ci dichiara che addirittura l’85% in meno delle donne ha richiesto aiuto. Questo perché all’interno di una convivenza forzata le donne sono maggiormente controllate dal proprio compagno, in maniera ossessiva, manipolativa; vengono controllate sui dispostivi di comunicazione, gli viene impedito di telefonare, di utilizzare il tablet e questo determina una impossibilità di chiedere aiuto.»
Non si può aspettare la fine dell’emergenza Coronavirus per fare qualcosa di concreto. Intanto, ricordiamo ad ognuna di queste donne che non è sola e che può chiamare il numero nazionale 1522, ma anche lo sportello antiviolenza codice rosa del Grassi al 349 5116624.