In silenzio, mano per mano ma gonfi di rabbia e indignazione, in rappresentanza dei quartieri e dei cittadini stanchi del degrado ormai fonte di pericoli.
Più di duecento persone in rappresentanza dei quartieri radunati per denunciare il pericoloso degrado del Parco della Madonnetta
I comitati di quartiere del X Municipio si sono stretti stasera intorno a Daniela, la mamma di Riccardo Pica, il sedicenne morto il 26 febbraio per un arresto cardiaco (leggi qui). Riccardo scappava da un barbone che inseguiva lui e un amico con una spranga di ferro (leggi qui). L’uomo, individuato in un clochard romeno, è stato identificato e denunciato (leggi qui) ma continua imperterrito a vivere in ciò che resta della struttura sportiva e a rappresentare un pericolo per i frequentatori del parco.
Per denunciare il degrado e l’indifferenza dell’amministrazione locale, già diffidata ad aprile 2017 dal Prefetto (leggi qui) e a ottobre 2020 dai carabinieri (leggi qui), il 16 aprile scorso la mamma di Riccardo e altri residenti avevano dato vita a una marcia bianca (leggi qui).
Salvo un generico documento politico votato ieri in Consiglio municipale, però, l’amministrazione non ha ancora deciso di mettere mano a una situazione che si trascina da troppi anni. Ecco il perché del corteo di oggi, al quale non ha preso parte alcuno dei consiglieri di maggioranza nè del X Municipio nè del Comune di Roma.
Mamma Daniela, affiancata da più di un centinaio di rappresentati dei comitati di quartiere, ha mostrato a tutti la presenza di pericoli come tombini aperti, discariche di rifiuti sospetti, cani randagi e senza fissa dimora. Le limitazioni imposte dal covid hanno fatto avvicinare all’evento solo gli esponenti dei diversi quartieri del litorale romano.
A darle sostegno i comitati dei quartieri Lido Nord, Ostia Antica, Giardino di Roma, Dragona, Difendiamo Acilia, Parco della Madonnetta. Mamma Daniela ha espresso la sua gratitudine ai presenti anche se ha denunciato che tutto questo non serve a nulla, che nessuno le potrà mai più ridare Riccardo, che questa è una tragedia che si poteva evitare.
Il raduno si è poi disteso in un corteo lungo via Bruno Molajoli con una tappa davanti al piccolo altare laico elevato in ricordo di Riccardo, con il lancio di palloncini bianchi in volo e con la posa di una targa commemorativa su un albero: “Caro Riccardo, il Parco piange e Ti chiede perdono per non averTi dato la possibilità di sbocciare”.
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