New York, il destino e l’amore tra caratteri segnati da errori del passato: sono questi e non solo i temi di “Poli Opposti”, romanzo che Evelyn Speranza ha scritto a 18 anni e finalmente andato alle stampe.
Evelyn Speranza, studentessa ventenne di Medicina, autrice di “Poli Opposti”: “L’amore è fondamentale nella vita ma i giovani lo stanno perdendo”
“Poli Opposti”, pubblicato nell’ottobre 2020, vede come protagonista Allison, una ragazza che allora aveva appena 18 anni, studentessa modello, ligia ai principi della buona società in cui vive, che incrocia la strada del suo opposto, Brayden, un giovane uomo dall’oscuro passato. Il destino farà in modo che il loro giovane amore farà del bene ad entrambi e compirà il loro destino.
Conosciamo la giovanissima autrice, Evelyn Speranza, studentessa del secondo anno alla facoltà di Medicina all’Università di Tor Vergata.
Come mai hai scelto di studiare Medicina?
“Non so se è perché tutta la mia famiglia fa parte del mondo della Medicina o perché sin da bambina ho sempre avuto uno spiccato interesse per le materie scientifiche. Quando pensavo al mio futuro mi vedevo sempre nell’ambito medico e in base a questo ho fatto la mia scelta”.
Come ti trovi a frequentare l’Università nel bel mezzo di una pandemia che ha messo in ginocchio il mondo accademico?
“Mi ritengo fortunata perché il primo lockdown è iniziato alla fine del primo semestre, nel quale ho avuto modo di consolidare delle amicizie, che tutt’ora mi accompagnano nel mio percorso, e probabilmente non mi impedirà di godere dell’ultimo anno, che solitamente è il più ricco di impegni. Cerco di vedere il lato positivo ma chiaramente è tutto più difficile adesso. Spero torneremo presto alla normalità”.
Quando e come hai iniziato a scrivere?
“E’ accaduto all’età di 14 anni, nell’estate del 2015, precisamente il 28 giugno, una data a me particolarmente cara perché lo stesso giorno ho accolto il mio primo cagnolino. A me è sempre piaciuto leggere, e proprio alla fine di un romanzo mi sono chiesta come riuscissero gli scrittori a trasmettermi emozioni con le sole parole, mi sono messa al computer e ho iniziato a scrivere. Ho, comunque, sempre avuto una fervida immaginazione”.
È raro trovare persone versate sia per le materie scientifiche e allo stesso tempo per quelle creative…
“Molti non lo capiscono. A volte penso che prima o poi potrebbe arrivare il momento di scegliere una di queste due passioni, ma sto facendo di tutto per perseguirle entrambe”.
Hai scelto di auto-pubblicarti, perché?
“Purtroppo, ho avuto una brutta esperienza con una casa editrice, complice la poca professionalità, ma anche una mia ingenuità causata dall’inesperienza. Ho deciso di non demordere e sono riuscita a pubblicare comunque il mio lavoro. Più avanti mi metterò comunque in contatto con altre case editrici, magari dopo aver accumulato più esperienza”. “Poli Opposti”, in ogni caso, è disponibile sulle principali piattaforme di vendita online.
Passiamo al romanzo e alla storia, più nello specifico. Il romanzo è ambientato in America, a New York e i luoghi sono descritti con grande precisione. Hai forse vissuto lì?
“No, non ho mai vissuto lì. Ma ho sempre apprezzato la loro cultura e il loro stile di vita. Sono convinta che l’America come l’Italia siano due grandi Paesi, entrambi con pregi e difetti ma meravigliosi. Oltretutto New York è la mia città del cuore. Uno dei miei ultimi viaggi nella Grande Mela mi ha dato la possibilità di documentare con immagini e video i luoghi che mi sembravano più adatti all’ambientazione che avevo scelto per Poli Opposti ,quindi nulla è casuale”.
La protagonista, Allison, vive in un contesto molto rigido, una buona società con valori precisi che man a mano le vengono sempre più stretti, e il suo personaggio ha una crescita notevole nell’arco della narrazione. Quanto c’è di te stessa nella protagonista?
“Mi ritrovo molto nella versione iniziale di Allison, in quanto anche io sono di natura tranquilla e sono anche molto rigida con me stessa, ma soprattutto mi ritrovo nella curiosità che dimostra per Brayden, una persona completamente diversa da lei”.
Nel tuo libro c’è poi il “polo opposto” ad Allison, Brayden che vive in un mondo oscuro caratterizzato dalla violenza e dall’illegalità. È un mondo che hai conosciuto in prima persona o magari in maniera indiretta, oppure è frutto della tua immaginazione?
“In parte l’ho vissuto in maniera indiretta ma più in quanto parte della mia generazione che purtroppo ha spesso contatti con droga e violenza. Alcuni fatti sono ovviamente frutto della mia fantasia ma non sono storie completamente avulse dalla realtà che caratterizza purtroppo la vita di molti, che spesso passano inosservati”.
È interessante come il personaggio di Brayden sia caratterizzato da una voglia di riscatto nei confronti della sua situazione. Nella vita reale, pensi che la tua generazione abbia lo stesso atteggiamento oppure no?
“In parte penso che molti abbiano voglia di riscattarsi, almeno coloro che sono dotati di buon senso si rendono conto prima o poi di cosa è giusto e cosa non lo è, proprio come Brayden. Vedo però anche molta arrendevolezza da parte di ventenni che invece decidono di abbandonarsi alla loro vita. Anche Brayden inizialmente è inerme di fronte alla sua condizione ma l’incontro con Allison cambia radicalmente le cose”.
È evidente che in questo libro l’amore ha un ruolo essenziale … Come intendi tu l’amore e come pensi che i tuoi coetanei si approcciano a questo sentimento?
“L’amore è fondamentale! Intendo nella sua accezione più generica, quello in una coppia come anche l’amore che prova un genitore nei confronti del proprio figlio. Parlo dell’amore intenzionato a fare del bene, è una delle cose più importanti nella vita. Purtroppo, tra i miei coetanei si sta perdendo l’amore, il romanticismo, la volontà di impegnarsi a rimanere insieme e a costruire qualcosa. Sicuramente i social non aiutano in questo senso, perché credo che i messaggi mandati attraverso i social siano anche molto fraintendibili e questo certamente non aiuta”.
Non è casuale, sentendo questa risposta, che Allison abbia tardato a concedersi fisicamente finché non ha conosciuto il vero amore …
“Assolutamente non è stato casuale. È un sottolineare la differenza dei sentimenti di Allison nei confronti di un personaggio qualsiasi, approvato tuttavia dalla società, piuttosto che di quel che capirà essere il suo vero amore anche grazie all’aiuto del destino, una potenza nella quale io credo molto. Nessuna delle interazioni di Allison è casuale ma al contrario è sempre veicolata da un percorso non scritto”.
Il finale è aperto, lascia anche parecchia curiosità sul seguito della storia. Avrà un sequel?
“Assolutamente si, il finale è aperto anche se per me la storia potrebbe anche finire così, tuttavia ho riscontrato molto interesse per il futuro della storia d’amore, perciò avrà probabilmente un seguito che pubblicherò autonomamente”.
Quali sono le tue prospettive future quindi?
“Continuerò i miei studi, con l’auspicio di diventare un valido medico, ma continuerò anche a perseguire la mia passione per la scrittura. Sono in procinto di completare la stesura del mio secondo romanzo, una storia nuova e sono ansiosa di proporlo questa volta ad una casa editrice”.
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