Cresce a Ostia l’adesione al movimento no-coprifuoco stabilito dai Dpcm per frenare il contagio del covid-19. Nella notte oltre cento manifestanti hanno espresso con la presenza e con cori da stadio il loro dissenso per l’obbligo di chiusura delle attività come unica soluzione al dilagare delle infezioni.
A vigilare l’evento, preannunciato attraverso il tam tam dei social, c’era un nutrito gruppo di operatori di forze dell’ordine, tra carabinieri e agenti di polizia. Sotto una pioggia scrosciante e schiaffeggiati dalle raffiche di vento, i manifestanti a partire dalle ore 23,00 si sono radunati in piazzale dei Ravennati, sotto i portici dell’albergo (chiuso da mesi) “Belvedere”.
I responsabili delle forze dell’ordine hanno invitato alla calma i presenti, avviando un proficuo dialogo per evitare che la manifestazione degenerasse in quelli che, purtroppo, sono gli episodi di violenza e vandalismo che si registrano in queste ultime ore nelle principali città d’Italia.
I manifestanti sono stati corretti e hanno espresso le loro preoccupazioni. Gli addetti al mondo della ristorazione hanno sventolato le bollette delle utenze da pagare, i canoni di affitto dei locali da rispettare, gli impegni che hanno verso i loro lavoratori. Il numero delle adesioni si è raddoppiato rispetto a quello del giorno prima (leggi qui).
Il corteo si è mosso sotto i portici urlando le ragioni del dissenso verso i Dpcm e invitando ad alta voce i residenti a scendere in strada e partecipare. I manifestanti hanno raggiunto la pensilina del Palazzo della Posta dove si sono alternati gli interventi fino a che, superate le ore 24,00, il gruppo di è sciolto preannunciando di rinnovare periodicamente la protesta del no-coprifuoco.
Foto di copertina di repertorio