L’Infiorata più antica d’Italia celebra la sua 295° edizione. Domenica 28 aprile a Gerano sarà festa grande, motivo di orgoglio. Qui sui sampietrini finsicono solo petali colorati, raccolti perlopiù in montagna. E la piazza in un notte, tra riti e passione, si trasforma in opera d’arte.
L’Infiorata più antica d’Italia è candidata a diventare patrimonio immateriale Unesco
L’Infiorata è dedicata alla Madonna del Cuore. E a partire dalla notte precedente gli abitanti si ritrovano in piazza per realizzare l’enorme tappeto di fiori.
Una tradizione radicata in paese e mai sospesa, neanche nei periodi di guerra e che per la sua storia e bellezza è candidata a diventare patrimonio immateriale Unesco.
Sulle opere floreali realizzate dagli infioratori hanno camminato in passato tre Papi: Pio VI, Pio IX e San Giovanni Paolo II.
Dedicata a un dipinto
L’Infiorata è dedicata a un dipinto, un quadro della Madonna del Cuore, un’opera settecentesca di Sebastiano Conca custodita nella chiesa di Santa Maria Assunta.
Secondo la tradizione venne portato nel 1729 a Gerano da due gesuiti. I geranesi iniziarono a venerarla e pregarono i due religiosi di non portarla più via. I gesuiti non ne vollero sapere ma, ogni volta che tentavano di lasciare il paese col dipinto, iniziava a piovere.
I devoti interpretarono tutto ciò come un segno della volontà della Madonna di restare a Gerano.
I maestri infioratori e i raccoglitori di petali
Ogni anno i Maestri Infioratori disegnano i motivi da rappresentare direttamente coi gessi sulla piazza e utilizzano esclusivamente petali di fiori e foglie, senza far ricorso a terre colorate.
In attesa del riconoscimento ufficiale della Lista “Infiorate, Tappeti e Mosaici di Arte Effimera” come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco, l’Infiorata di Gerano è tra i 5 Patrimoni nel Lazio nella “Tentative List”, la “lista d’attesa” per entrare a far parte dei Patrimoni dell’Umanità.
I quadri sono tematici e dedicati alla celebrazione di eventi, argomenti e personaggi di risonanza nazionale e internazionale.
Alla vigilia, i protagonisti si incontrano nelle cantine per realizzare i quadri floreali.
Sperimentano sfumature e accostamenti cromatici con i fiori scelti.
La sciarrata
Il sabato c’è la “Calata” dell’immagine della Madonna del Cuore, tolta dal muro della chiesa di Santa Maria Assunta.
Suggestiva la processione di domenica con il passaggio sul letto di fiori del quadro della Madonna del Cuore, sorretto dai membri della Confraternita.
Finita la processione, i bambini smantellano il tappeto floreale con la tradizionale “Sciarrata”. In chiusura, lo sfavillante spettacolo pirotecnico.
Il rito della raccolta
La raccolta dei fiori coinvolge tutto il paese, giovani e anziani. I petali poi vengono custoditi a temperature fresche per mantenerne più a lungo la bellezza.