Mentre la polizia locale del Comune di Fiumicino provvede allo sgombero dei bivacchi e delle tendopoli che, da anni, occupavano la spiaggia di Passoscuro, il X Municipio dorme sonni beati nei confronti di analoghe situazioni di assoluto degrado. Degrado che si allarga a macchia d’olio dalle spiagge libere a due passi dal mare, sino all’interno della cittadina lidense monopolizzando strutture e giardini pubblici ormai proibiti alla fruizione da parte di cittadini e visitatori.
Giro di vite dell’amministrazione di Fiumicino che libera i bivacchi abusivi dalla costa mentre il X Municipio assiste inerme all’avanzata del generale degrado
Sono bastati pochi, ma determinati agenti, mobilitati per far rispettare le ordinanze di sgombero emanate dal sindaco di Fiumicino a far tornare la legalità sulle zone di arenile assediate da bivacchi e tendopoli allestite, prevalentemente, da extracomunitari di origine sudamericana e ad allontanare, a colpi di verbali e sanzioni amministrative, anche gli abusivi che occupavano abusivamente, con camper e roulottes, zone di parcheggio adiacenti alle spiagge.
Si tratta di una vera e propria stretta dell’amministrazione comunale fiumense, per riportare tratti di costa, non soltanto sul piano della legalità, ma anche su quello eticamente dovuto, per dignità e rispetto dell’ambiente, a beneficio di zone altrimenti destinate a un inarrestabile declino, aggredite dai rifiuti e da situazioni di cronico abbandono anche per il pericolo cui si espone chiunque voglia tornare a frequentarle liberamente.
Il giro di vite attuato dal Comune di Fiumicino, con il blitz dei caschi bianchi eseguito sugli accampamenti illegali di Passoscuro, proseguirà anche nei prossimi giorni. Proprio oggi, giovedì 17 agosto, il vicesindaco, Giovanna Onorati, ha firmato l’ordinanza sindacale n. 47 contenente disposizioni “contingibili e urgenti” per il contrasto ad atti e comportamenti lesivi dell’igiene, decoro e sicurezza pubblica destinata a restare in vigore sino al prossimo 31 agosto.
Le nuove disposizioni danno mandato al comando di polizia locale ma anche alle guardie volontarie delle associazioni riconosciute dall’amministrazione e ad atri soggetti esterni “appositamente incaricati” di vigilare sul rispetto delle norme in essa contenute e sull’applicazione delle sanzioni previste.
La gamma dei comportamenti oggetto di divieto spazia dagli obblighi di manutenzione e di pulizia di chi possiede esercizi commerciali sulla pubblica via; alle misure di contrasto ai writers e alle scritte abusive; dal rispetto dei doveri di manutenzione delle aree verdi private alla pulizia delle vetrine e delle serrande dei negozi; sino alla corretta gestione delle aree verdi condominiali in particolare se occupate da alberi ad alto fusto; per poi ribadire l’applicazione di interventi contro l’occupazione abusiva di stabili e aree private dismessi.
Una nuova ordinanza del Comune di Fiumicino, in vigore sino a fine agosto, detta sanzioni pesanti su comportamenti contrari al degrado urbano e ambientale
Non mancano, nel lungo elenco, una stretta nei confronti di chi abbandoni rifiuti ingombranti oppure pneumatici in discariche abusive a cielo aperto. Nessuna tolleranza neppure nei confronti di chi viola le disposizioni sulla sosta e sullo stazionamento di caravans, roulottes, tende oppure automobili trasformate in abitazioni di fortuna. Nel mirino delle autorità locali vi sono anche i comportamenti contrari all’igiene, al decoro e alla convivenza civile. Altrettanto vasto l’elenco delle sanzioni applicate nei confronti dei trasgressori che variano da multe di ammonfare massimo fino a 500 euro, nel rispetto delle norme di delega agli enti locali previste dalle legislazione nazionale, sino alle misure cautelari concernenti il sequestro amministrativo dei veicoli utilizzati per commettere atti considerati illeciti in base a quanto previsto dall’ordinanza.
Ma, tornando alla drammatica situazione in cui versa Ostia Lido e all’inerzia con cui il X Municipio assiste senza battere ciglio all’avanzata del generale degrado viene da chiedersi come il Comune di Fiumicino, sia riuscito a invertire una tendenza che, per la verità, sta dilagando dalla Sicilia alla Liguria e che ha spinto alcune delle amministrazioni loali più esposte al fenomeno a collocare barriere “Jersey” di cemento per imperdire l’occupazione abusiva degli arenili.
Una domanda cui offre argomentazioni di risposta Massimiliano Catini, delegato del sindaco di Fiumicino al Demanio Marittimo. “Il mio ringraziamento -chiosa Catini- va alla polizia locale che, nonostante gli organici ridotti, si è recata a Passoscuro ed è riuscita ad applicare le sanzioni previste nei confronti dei trasgressori ma anche a tenere duro il polso, senza farsi intimidire dalla folta presenza delle persone da allontanare affinché anche l’ultimo degli abusivi lasciasse l’area. Si tratta di una questione di civilità ancora prima di leggi da far rispettare e la nuova ordinanza sindacale varata oggi consolida ulteriormente questo processo di ritorno alla legalità“.
A rincarare la dose è Daniela Carola, comandante dei caschi bianchi del comune fiumense “pattuglieremo le zone di Passoscuro, Fregene, Maccarese e Fiumicino con personale dedicato al controllo del territorio e delle attività ricettive -puntualizza la dirigente- in materia di codice della strada con controlli effettuati anche tramite l’ausilio dell’etilometro, ma anche di sicurezza e decoro del territorio“.
Il lento oblio del litorale romano dove Ostia scivola giorno dopo giorno sul piano del declino sociale e ambientale
Viene spontaneo pensare alla distorta applicazione del principio dei due pesi e delle due misure. L’amministrazione di Fiumicino che scende sul piano della concretezza, quella di Ostia praticamente paralizzata e incapace di agire anche nei confronti delle situazioni più evidenti e inaccettabili di occupazione abusiva del territorio. Un “chaier de doleances” che si allunga giorno dopo giorno.
Con le tendopoli che poi diventano baraccopoli e gli accampamenti di nordafricani e pakistani che, da tempo, presidiano la spiaggia Verde (ex Faber beach), sul lungomare Paolo Toscanelli sino alla foce del Canale dei Pescatori, e nelle zone più interne sia a ponente sia a levante, come il giardino pubblico Alberto Giaquinto in via Aristide Carabelli (leggi qui).
Situazioni di abbandono umano e sociale che si possono, tra l’altro, trasformare in autentici pericoli come l’incendio scoppiato presso il dismesso stabilimento balneare de La Casetta sul Lungomare Amerigo Vespucci dove ha preso fuoco un ripostiglio in una zona diventata ormai rifugio dei disperati (leggi qui).
Un elenco interminabile di situazioni, ormai divenute di vero e proprio allarme sociale, come evidenzia la drammatica situazione in cui versa la scalinata della storica sede dell’edificio postale nell’omonima piazza di Ostia dove dormono e fanno i loro bisogni altri disperati senza fissa dimora (leggi qui).
Se vuoi approfondire questi argomenti clicca sulle parole chiave colorate in arancione in questo pezzo e accedi agli articoli dedicati.