Ardea, notte di paura: rapinatori in azione in un’abitazione

La ragazza corre in caserma e avverte i carabinieri di Ardea

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Foto di archivio

Hanno tentato di mettere a segno una rapina all’interno di un’abitazione di Ardea. La vittima è stata salvata dal provvidenziale intervento della figlia e dei carabinieri, che sono intervenuti immediatamente appena è arrivata la segnalazione della ragazza.

La ragazza corre in caserma e avverte i carabinieri di Ardea della rapina in atto

La tentata rapina è avvenuta ad Ardea nella notte di venerdì 17 maggio. A segnalarla è stata una giovane che si è presentata direttamente dai carabinieri, spaventata e chiedendo aiuto poiché nella sua abitazione, in via Modena, c’era un furto in atto.

Due carabinieri, non in servizio e in borghese, si sono precipitati sul posto. Una volta raggiunta l’abitazione hanno trovato il padre della ragazza in colluttazione con un uomo, che è stato subito bloccato. Nel frattempo sono scattate anche le ricerche di una seconda persona, un complice ha tentato di dileguarsi, ma inutilmente, attraverso i campi. L’uomo, infatti, è stato trovato dai carabinieri e bloccato poco dopo. Si era nascosto a una cinquantina di metri dall’abitazione, tra gli arbusti.

La vittima della tentata rapina è un commerciante di 58 anni, che poi è stato soccorso e per il quale si sono rese necessarie le cure dell’Ospedale Sant’Anna di Pomezia. Ha riportato nella colluttazione delle escoriazioni giudicate guaribili in cinque giorni.

I due uomini sono stati colti in flagranza di reato e arrestati dai carabinieri della Tenenza di Ardea. Si tratta di due italiani di 46 e 47 anni, con precedenti. Sono gravemente indiziati per il reato di tentata rapina.

Secondo le prime ricostruzioni i carabinieri avrebbero appurato che si erano introdotti all’interno della cantina per rubare olio e vino.

Al termine del rito direttissimo il giudice ha disposto per entrambi gli arresti domiciliari.

Considerato lo stato del procedimento, quello delle indagini preliminari, gli indagati devono considerarsi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.