Entro il mese di novembre 2025 l’Infernetto accoglierà altri 1.691 nuovo abitanti. Andranno a vivere nelle case popolari e nelle cooperative sbloccate dal Campidoglio nei giorni scorsi. Nessun provvedimento, al momento, è stato varato per migliorare la viabilità in previsione di questa nuova massa di residenti.
Quasi 1700 nuovi residenti entro i prossimi tre anni: si tratta di case popolari e di cooperative. Viabilità a rischio paralisi
E’ l’effetto della delibera di Giunta Comunale relativa alle “Linee guida e criteri generali per il completamento del II PEEP (Pieno di Edilizia Economica e Popolare) di Roma Capitale” approvata a dicembre scorso (leggi qui). Si tratta dello sblocco di un piano già stabilito a partire dal 2011 ma incagliato tra opposizioni agli espropri e pratiche burocratiche. La sentenza del Consiglio di Stato e la nomina di commissari ad acta hanno dato il via libera alle procedure e a breve inizieranno i cantieri.
Tre le aree che riguardano l’Infernetto: la zona nord (432 nuovi residenti, 72 alloggi), quella ovest (552 nuovi abitanti, 104 appartamenti) e quella est (707 nuovi insediati, 124 case). Insieme con gli inquilini delle case popolari e di cooperative, arriverà anche una quota di spazi non residenziali, principalmente destinati a servizi commerciali e artigianali.
La viabilità
Il provvedimento di natura urbanistica al momento non è accompagnato da impegni infrastrutturali legati alla mobilità, né in termini di nuove strade né di nuovi mezzi di trasporto pubblico. E la circostanza preoccupa chi già vive all’Infernetto, alle prese con problemi antichi legati agli spostamenti verso Roma o verso gli altri quartieri del X Municipio.
La mobilità su strada, in entrata e uscita dal quartiere, resta legata essenzialmente a due grandi arterie: via Cristoforo Colombo e via del Lido di Castelporziano. E’ su queste strade che sfociano gli assi principali del quartiere ovvero via di Castelporziano, via Canale della Lingua, via Alessandro Stradella e via Ermanno Wolf Ferrari. Una mobilità già oggi resa difficile da condizioni legate alla mancata proprietà pubblica delle strade (clamoroso il caso di via Domenico Ceccarossi) e dalla pessima qualità dell’asfalto (tant’è che per alcune di loro si è vietato il transito a bici e moto).
Il 3 febbraio scorso, dopo le proteste sollevate per la chiusura di alcune strade a bici e moto, l’assessora comunale ai Lavori pubblici, Ornella Segnalini, annunciò trionfale che avrebbe destinato fondi del Giubileo 2025 per le strade dell’Infernetto. Salvo poi specificare che la somma di 3 milioni sarebbe andata al Municipio e quindi avrebbe riguardato tutti i quartieri del litorale romano, non solo l’Infernetto.
Un’alternativa lasciata morire
E pensare che una volta tanto che si era progettato e finanziato un nuovo tracciato, alternativo a quello già esistente, quel piano è stato fatto morire. Stiamo parlando del completamento dell’asse via della Cacciuta-via Marebbe (leggi qui). Quel milione di euro e poco più, disponibili a partire dal 2011, derivati dagli oneri concessori del primo Piano di edilizia economica e popolare, si sono volatilizzati. E il progetto, già prodotto nella sua versione esecutiva, è rimasto solo sulla carta.
Infernetto, un milione di euro salva-traffico svanito nel nulla