Infernetto, asfalto dissestato: vietate moto e bici su queste strade

A causa dell’asfalto dissestato, la Polizia locale vieta il transito su una serie di strade del quartiere fino “alla rimozione degli apparati affioranti ed al ripristino dello stato dei luoghi”

moto scooter via di Castelporziano

Le radici rendono l’asfalto dissestato e pericoloso? Bene, allora vietiamo il transito ai “mezzi leggeri”. E’ la decisione assunta dalla Polizia locale gruppo Roma Mare su richiesta dell’Ufficio tecnico del X Municipio per una serie di strade ad alta percorrenza dell’Infernetto.

A causa dell’asfalto dissestato, la Polizia locale vieta il transito su una serie di strade del quartiere fino “alla rimozione degli apparati affioranti ed al ripristino dello stato dei luoghi”

Dopo aver abbassato i limiti di velocità a 30 km l’ora attraverso uno specifico provvedimento e in mancanza di interventi di ripristino della sicurezza, l’amministrazione locale per mano della Polizia locale ha stabilito di vietare il transito su alcune delle strade più importanti dell’Infernetto. Il provvedimento, firmato martedì 31 gennaio dal comandante del gruppo Roma Mare, Stefano Donati, riguarda tutti i “ciclomotori, motocicli, biciclette e monopattini” e avrà efficacia dal momento della posa della specifica segnaletica.

Le strade interessate dallo sto ai “mezzi leggeri” sono le seguenti:

  • Via Antonio Lotti (tratto compreso tra Via Francesco Pastura e Via Ugo Sesini);
  • Via Alberto Franchetti (tratto compreso tra i civici 18 e 39);
  • Via Umberto Giordano (da Via C. Colombo a Via Pier Alessandro Guglielmi);
  • Viale del Lido di Castelporziano (da Via Litoranea a Viale di Castelporziano);
  • Via Alessandro Stradella (da Via C. Colombo a Viale di Castelporziano).

Il provvedimento specifica che queste strade, nelle quali si “che presentano dissesti provocati dalla presenza di apparati radicali affioranti sulla carreggiata”, già sono interessate dal limite di velocità di 30 Km/h. Lo stop a ciclomotori, motocicli, biciclette e monopattini avrà effetto temporaneo, “in attesa di un intervento manutentivo risolutivo del problema”.

Strategia difensiva

E’ evidente che il provvedimento è una misura a tutela della pubblica incolumità ma è altrettanto palese che, dopo i fatti che hanno visto imputati e anche condannati funzionari e dirigenti dell’amministrazione locale per non aver ottemperato in tempi brevi agli obblighi di manutenzione stradale (vedi il caso di Francesco Caporale e quello di Elena Aubry), questo sia anche un atto a tutela della macchina amministrativa.

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