Infernetto, un milione di euro salva-traffico svanito nel nulla

Dopo undici anni ci si interroga su che fine abbiano fatto i fondi destinati al circuito salva-traffico di via Marebbe

Infernetto via della Cacciuta via Marebbe

Poco più di un milione di euro: è questa la somma della quale si sono perse le tracce. Stanziata nel 2011, sarebbe servita a mitigare i problemi di traffico di via di Castelporziano, all’Infernetto. Fatti i progetti, esperita la gara d’appalto, quei lavori però sono spariti dal programma dell’amministrazione locale.

Dopo undici anni ci si interroga su che fine abbiano fatto i fondi destinati al circuito salva-traffico di via Marebbe

Ma procediamo con ordine per ricostruire l’intera vicenda. Nel 2011 l’allora XIII Municipio (oggi X) a guida centrodestra (presidente Giacomo Vizzani) ottenne che per effetto di una convenzione urbanistica decisa dal Campidoglio in via della Cacciuta, all’Infernetto, i relativi oneri concessori venissero interamente investiti per opere indispensabili per quel quartiere.

L’amministrazione locale ricavò dall’operazione poco più di un milione di euro e stabilì che venissero impiegati per completare via della Cacciuta fino al ricongiungimento con via Marebbe, anch’essa da asfaltare. Con quella somma si sarebbe anche illuminato l’intero tracciato e messo in sicurezza l’incrocio di via Marebbe con via del Lido di Castelporziano (come è evidenziato dalla linea rossa nella foto di copertina).

In questo modo, era l’obiettivo dell’amministrazione, si sarebbe realizzato un tracciato stradale alternativo e parallelo a via di Castelporziano, alleggerendone il carico veicolare, intenso tutti i giorni ma davvero insostenibile durante l’estate.

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L’incrocio di via Marebbe con via del Lido di Castelporziano

Va sottolineato che nell’ambito della stessa convenzione urbanistica, è stato realizzato un presidio dei vigili del fuoco, attivo durante i mesi estivi con una squadra dotata di autocisterna boschiva particolarmente utile per gli interventi nella vicina pineta di Castelfusano. Il nuovo tracciato stradale, quindi, avrebbe offerto una via d’accesso diretta nella pineta, evitando rallentamenti e restringimenti dell’unica strada esistente, via di Castelporziano, appunto.

Nel 2013 le opere da realizzare vennero messe a bando per una gara pubblica e la progettazione venne completata. Da allora, tranne un timido tentativo nei primi mesi del 2021 da parte della Giunta Di Pillo dopo questa denuncia, si è persa ogni traccia della pratica. E dei soldi.

Il risultato è che il tratto terminale e sterrato di via della Cacciuta è una discarica a cielo aperto e che via Marebbe è il ricovero degli amori sbrigativi e mercenari di trans e prostitute. Indecenze che, una volta tanto, potevano essere bloccate grazie a fondi disponibili dimenticati in qualche cassetto.

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