Ladispoli: C.A. 38 anni, mercoledì notte, 18 maggio, è scappato dai domiciliari per raggiungere casa della madre e qui ha avuto un’alterco con lei, al quartiere residenziale Messico. L’uomo era stato raggiunto nel febbraio 2021 da una ordinanza restrittiva per spaccio di droga ed estorsione, assieme ad altre cinque persone.
L’uomo, uno spacciatore già raggiunto nel febbraio 2021 dal provvedimento degli arresti domiciliari per reati di droga, ha messo in allarme tutto il vicinato minacciando di togliersi la vita perchè non voleva tornare in carcere
A quel punto i carabinieri hanno fatto irruzione, allertati dalla familiare, e l’uomo ha tentato di reagire aggredendoli e poi chiudendosi nel bagno dell’appartamento, bloccando la porta con una sedia.
Da lì, non contento, ha provato a buttarsi dal terzo piano, perché non voleva andare in prigione.
Il trambusto ha allertato molti residenti che si sono accalcati a ridosso della palazzina, temendo che l’uomo compisse il folle gesto.
Sul posto i carabinieri della stazione locale di via Livorno e della compagnia di Civitavecchia che sono stati impegnati nell’intervento dalle 22, con alcuni vicini che hanno sentito le grida e per cinque lunghissime ore tutta la zona era davvero nel panico.
Quasi cinque ore per cercare di convincere il 38enne a non buttarsi nel vuoto, per un impatto da una decina di metri che lo avrebbe di certo ucciso.
L’opera di convincimento è andata a buon fine e l’uomo è stato salvato.
L’uomo faceva parte di una banda che secondo le accuse della magistratura aveva spadroneggiato nelle piazze di spaccio tra Cerveteri e Ladispoli e alla fine è stato nuovamente arrestato e ricondotto agli arresti domiciliari. Un intervento complesso quello per ammanettarlo, con ben quattro pattuglie dei carabinieri e due squadre dei vigili del fuoco in azione, con tanto di autoscala per raggiungere il piano alto dove C.A. si era barricato, oltre a due ambulanze dell’Ares 118.
Trattative lunghe, con l’uomo che penzolava dalla finestra minacciando di farla finita, completamente alterato.
Prima di questo, aveva minacciato pesantemente la madre 62enne aggredendola verbalmente. Alla fine lo spacciatore si è arreso e dovrà però adesso difendersi dalle accuse di evasione, resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
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