Palazzi lesionati e un bilancio alto tra feriti e intossicati. Mentre a Villa Gordiani procedono le operazioni di messa in sicurezza dell’area dove in mattinata è esploso un distrubitore Agip, si contano danni e conseguenze. Sono 50 le persone ferite, tra questi, due sono in condizioni critiche e sono ricoverati al policlinico Casilino.
Otto poliziotti e un vigile del fuoco tra i feriti nell’esplosione di un distributore Agip a Villa Gordiani. La Premier Meloni segue l’evoluzione della situazione in contatto con sindaco e prefetto
Il pronto soccorso dell’ospedale Sant’Eugenio ha preso in cura tre persone con fratture gravi, che hanno richiesto l’immediata attivazione dei codici di emergenza arancione e rosso.
Nel frattempo, presso l’Unità Operativa Complessa per Grandi Ustionati dello stesso ospedale, sono ricoverati due pazienti trasferiti da altre strutture. Entrambi presentano condizioni cliniche molto delicate e sono attualmente sottoposti a ventilazione meccanica assistita.
La deflagrazione è avvenuta poco dopo le 8 in un distributore di carburante Agip in via dei Gordiani e ha provocato una colonna di fumo nero e un’altissima nube di fuoco visibili in gran parte della città.
Secondo diverse testimonianze raccolte sul posto, il boato è stato fortissimo, “simile a una bomba” e percepito distintamente anche in quartieri lontani come Centocelle e Prenestino. “Hanno tremato tutti i vetri, ho pensato a un terremoto”, ha riferito un residente ancora scosso.
A fornire un primo bilancio complessivo dell’esplosione il sindaco, Roberto Gualtieri: “A quanto ci risulta ci sono nove agenti feriti, una ventina di civili, due ustionati, forse uno in condizioni più gravi“.
“Ringrazio chi si è recato subito sul posto, realizzando uno sgombro immediato, grazie a questo lavoro straordinario tutte le persone sono state evacuate, ci sono stati dei feriti, ma sono state evitate conseguenze ancora più gravi“.
Sul luogo dell’incidente sono intervenuti decine di squadre dei vigili del fuoco, polizia carabinieri e uomini della locale oltre a numerose ambulanze.
La situazione resta sotto osservazione: i soccorsi sono ancora in corso e le autorità stanno lavorando per mettere in sicurezza l’area e accertare le cause dell’esplosione che sembra abbia danneggiato alcuni palazzi.
Ospedali in prima linea
La situazione di emergenza, durante la prima fase dei soccorsi, ha trasformato anche l’ospedale Sandro Pertini in un presidio di prima linea dove sono stati portati dalle ambulanze decine di feriti colpiti dalle schegge dei vetri deflagrati nelle abitazioni situate nei pressi della pompa di benzina distrutta dall’esplosione e di intossicati dall’intenso fumo prodotto dalla combustione.
E’ stato un continuo di sirene alternato all’arrivo delle barelle mentre il pronto soccorso attivava il Piano di Emergenza Interno per il Massiccio Afflusso di Feriti (Peimaf).
Si tratta di un protocollo ospedaliero di gestione delle situazioni di massima crisi quando si verifica un evento straordinario che comporta un numero elevato di feriti o che rischia di saturare o compromettere la capacità operativa dei reparti d’urgenza. E questo, tra l’altro, per accelerare le procedure di triage e il trasferimento dei feriti nei reparti specializzati.
Ed è esattamente ciò che è accaduto per almeno tre ore, quando il Peimaf è stato annullato, mentre i medici del reparto di pneumologia del Pertini acceleravano la dimissione dei pazienti che potevano essere rimandati a casa e fare posto agli intossicati almeno quattro dei quali sono arrivati in ospedale con dispositivi di supporto ventilatorio meccanico avanzato, come i caschi utilizzati nei casi di Covid più seri per fronteggiare difficoltà respiratorie.
Scene simili a quelle ormai perse nella memoria del bombardamento di San Lorenzo il 19 luglio del 1943 si sono ripetute, sia pure in scala, anche al Policlinico Umberto I dove ha a lungo risuonato, l’incessante suono delle sirene del 118 che continuavano a scaricare in pronto soccorso persone che necessitavano di assistenza immediata.
Evacuato un centro estivo con 15 bambini
Le pattuglie del V Gruppo Prenestino della Polizia Locale di Roma Capitale dopo l’enorme scoppio hanno provveduto a circoscrivere l’area, fornendo ausilio alle operazioni di soccorso. Gli agenti hanno immediatamente attivato le misure di sicurezza procedendo anche all’evacuazione del centro estivo di Villa De Sanctis, situato nelle vicinanze, dove erano presenti 15 bambini.
I carabinieri si sono attivati in particolare per il soccorso dei feriti anche con le auto di servizio.
La Meloni segue il caso
Fonti di Palazzo Chigi fanno sapere che la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sta seguendo da vicino l’evolversi della tremenda esplosione. Ha avuto un confronto diretto con il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ed è in costante contatto con il sottosegretario Alfredo Mantovano, che riceve aggiornamenti continui dalle autorità competenti. Massima attenzione è rivolta alle condizioni dei feriti e alla gestione dell’emergenza.