Chi era la donna trovata morta sotto un cespuglio a Villa Pamphili? Perché nessuno la cerca? E, soprattutto, perché nessuno è intervenuto, nonostante le segnalazioni quando veniva spintonata in centro, a Roma, con la bambina in braccio?
Due corpi a Villa Pamphili, tre segnalazioni ignorate e nessuna identità certa

Il caso della donna senza nome e della sua bambina di sei mesi – soffocata giorni dopo – è ancora pieno di punti da chiarire. Il cruciale ruota intorno all’identità non ancora scoperta: nonostante la massima diffusione della notizia a livello mondiale nessuno rivendica il corpo della giovane mamma e della sua piccola.
Tutto è cominciato il pomeriggio del 7 giugno, quando i corpi di una donna e di una bimba di pochi mesi (sembra sei) sono stati scoperti nel verde del grande parco romano.
Lei, senza documenti e senza segni evidenti di violenza, sarebbe morta almeno cinque giorni prima della neonata. Le indagini si sono concentrano subito su un quarantenne, un cittadino americano – benestante ma giramondo in stile clochard – che si presentava sotto falso nome Rexal Ford (e che si chiama in realtà Francis Kaufmann). Un uomo che verrà fermato qualche giorno dopo sull’isola greca di Skiathos dove è fuggito.
È lui il principale indiziato per l’omicidio della bambina e per l’occultamento del cadavere della madre. Ma chi era davvero quella donna? Lui sostiene che sia sua moglie, ma per ora non aggiunge altro. Di certo la loro presenza a Roma risale tra aprile e maggio.
Tre interventi, nessuna segnalazione
Il 20 maggio, una pattuglia di polizia interviene a Campo de’ Fiori per una lite violenta. Lei è spaventata, lui ha il volto insanguinato. La donna si presenta come “Stella”, “Stella Ford” (citando il cognome falso di lui). Ma non esibisce documenti, e la sua identità resta incerta.
La seconda segnalazione arriva il 30 maggio, al mercato di San Silverio, vicino a Villa Pamphili: un’altra lite violenta, nuova chiamata al 112. Questa volta viene attivata una segnalazione per violenze di genere a carico di Ford, ma nulla cambia. Lei continua a non avere documenti, e nessuno approfondisce.

Il 5 giugno, infine, l’americano si presenta da solo in un hotel a Largo Argentina con la bambina in braccio. La madre è già morta da giorni.
Fermato dal personale e dalla polizia, si giustifica: “Mia moglie è partita per Londra“. In realtà, giace già sotto un cespuglio del parco. È forse in quel momento che viene scattata una foto poi diffusa da Chi l’ha visto?: Ford tra gli agenti, la bimba che piange in braccio, vestita di rosa. Lo stesso abitino sarà ritrovato poco dopo in un cestino, a duecento metri dal corpo della madre morta giorni prima. Ma ancora una volta, nessuno trattiene l’uomo.
Un uomo con troppi misteri
Un amico della coppia racconta che la donna era “un genio dell’informatica”, che vivevano insieme da mesi, arrangiandosi tra mense e dormitori. Ford si presentava come un regista, con un copione in mano, ma non risultava registrato in nessun hotel romano. Vagava per la città con un trolley e parlava un italiano corretto.
Il suo passato è pieno di zone d’ombra. Il passaporto è autentico, ma negli USA Rexal Ford risulterebbe avere una seconda identità. Ai genitori aveva inviato la foto della donna, definendola sua moglie, dicendo di essersi sposato a Malta e di aver avuto una bambina a La Valletta. Ma ne’ il matrimonio né la nascita risultano ufficialmente registrati.
In queste ore è stato prelevato il Dna dell’uomo per verificarne la paternità.
Perché non identificata: il caso arriva in Parlamento
Il caso è arrivato in Parlamento. Il deputato Filiberto Zaratti (Alleanza Verdi e Sinistra) ha presentato un’interrogazione ai ministri dell’Interno e della Giustizia:
“Perché non è stato fatto nulla, nonostante le tre segnalazioni, le condizioni precarie della donna e i segnali evidenti di maltrattamento?”.
Chi era davvero la donna senza nome? Era davvero la moglie di Rexal Ford? Perché è morta in silenzio, e perché nessuno è riuscito a salvare la sua bambina? Il mistero di Villa Pamphili resta aperto. L’Italia ora ha avviato con la Grecia le procedure di estradizione di Ford. Ma ci vorrà del tempo.