Il Tribunale del Riesame smentirebbe il Campidoglio che ha indotto la Procura della Repubblica di Roma a porre sotto sequestro lo stabilimento balneare “La Mariposa” per assenza del titolo edilizio. I giudici, viste le carte prodotte dal concessionario, avrebbero disposto il dissequestro: quelle strutture balneari non sono abusive. Il condizionale è d’obbligo perchè ancora manca la sentenza esecutiva. Al momento la notizia rimbalza tra gli uffici capitolini e del X Municipio. Meno di 24 ore dopo la rettifica: il dissequestro è stato temporaneo al solo fine di consentire la rimozione delle merci deperibili dai frigoriferi di bar e ristorante.
Solo voci quelle del dissequestro: resta l’accusa di abusivismo che aveva portato ai sigilli de “La Mariposa” il 20 maggio
Se fosse stata confermata, sarebbe stata l’ennesima figuraccia per gli uffici capitolini legati alla gestione del Demanio Marittimo se la decisione del Tribunale del Resame venisse confermata. “La Mariposa” è uno dei quattro stabilimenti balneari posti sotto sequestro dalla Guardia di Finanza il 20 maggio scorso su disposizione della Procura di Roma. La motivazione accampata dal Campidoglio nella sua denuncia era l’assenza del relativo titolo edilizio.
Contro il provvedimento si era subito manifestato il concessionario che, esibendo i relativi documenti, non era stato creduto dagli uffici capitolini. Lo stesso X Municipio avrebbe convalidato con propri atti la rivendicazione del gestore della spiaggia; ciò nonostante erano scattati i sigilli apposti dai militari della Guardia di Finanza.

Oggi intorno alle 13.00 la diffusione della notizia che, lo specifichiamo, al momento non è confermata dagli stessi legali del concessionario.
Non sarebbe la prima volta che gli uffici comunali preposti al demanio marittimo sostengono versioni che il tribunale poi ha smentito. È il caso dello stabilimento “La Casetta”, distrutta dai vandali dopo aver negato il rinnovo della concessione per abusi edilizi inesistenti, e dello stabilimento “Salus”, dissequestrato dopo una lunga battaglia del concessionario che negava l’esistenza di abusi, evidenza certificata dallo stesso Tribunale civile che aveva messo all’asta il compendio balneare.
Alla luce della sentenza che riguarda La Mariposa, la magistratura farebbe bene a fare luce anche sullo stabilimento “Aneme e core” che il Campidoglio vorrebbe demolire pure in presenza di licenza di cambio d’uso da cantiere nautico rilasciata dagli stessi uffici comunali.
Ora, dopo lo sviluppo inatteso della vicenda, c’è da chiedersi: in caso di conferma della notizia, qualcuno pagherà per il danno materiale, dovuto alla chiusura per 10 giorni, e di reputazione sofferti dal concessionario?