Dal funerale al rito solenne del Conclave. Dopo la commemorazione e la tumulazione di Papa Francesco, prevista per sabato 26 aprile, gli occhi del mondo resteranno puntati su Roma in attesa della fumata bianca del Conclave che precederà l’annuncio del nome del nuovo Pontefice. Ma quali saranno i tempi, come funziona il Conclave? Qui una breve sintesi.
Tutto sul Conclave: dall’apertura al rito per l’elezione del successore di Pietro
La frase latina “Extra omnes”, che tradotta significa “fuori tutti”, segna uno dei momenti più solenni e significativi per la Chiesa Cattolica: l’inizio del Conclave, il rito durante il quale i cardinali elettori si riuniscono per eleggere il nuovo Papa. Questa espressione viene pronunciata subito prima che le porte della Cappella Sistina vengano chiuse al pubblico (in realtà già scattata), sancendo l’inizio di una fase di isolamento assoluto, lontano da ogni influenza esterna.
Il significato del Conclave e le sue origini storiche
Il termine Conclave deriva dal latino “cum clave”, cioè “chiuso a chiave”. Fin dal Medioevo, questo rito rappresenta un momento centrale nella vita della Chiesa: la scelta del successore di San Pietro, il nuovo Vescovo di Roma e guida spirituale di oltre un miliardo di cattolici.
La prassi del Conclave, nella sua forma attuale, è regolata dalla costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, voluta da Giovanni Paolo II e mantenuta anche da Benedetto XVI.
Le tempistiche e i partecipanti al Conclave 2025
Secondo le regole canoniche, il Conclave deve iniziare tra il quindicesimo e il ventesimo giorno dalla morte del Pontefice. Nel 2025, questa finestra potrebbe avvenire tra il 6 e il 10 maggio.
Attualmente, i cardinali elettori con diritto di voto sono 135, ma due forfait per motivi di salute porteranno i presenti a 133. Questo dato è superiore alla soglia indicativa di 120 elettori stabilita da Paolo VI, anche se tale limite non è vincolante. Resta il punto interrogativo della partecipazione del cardinale Angelo Becciu (condannato nel dicembre 2023 a 5 anni di carcere), che sarebbe stato escluso da due lettere di Francesco ma comunque intenzionato a partecipare.
Dove alloggiano i cardinali durante il Conclave
Durante il periodo del Conclave, i cardinali risiedono nella Casa Santa Marta, all’interno del Vaticano, una struttura moderna e funzionale voluta da Giovanni Paolo II e scelta da Papa Francesco come casa.
Qui vige il divieto assoluto di comunicare con l’esterno. Cellulari, computer, radio e qualsiasi altro mezzo di comunicazione vengono temporaneamente requisiti. L’obiettivo è garantire segretezza e concentrazione, in un clima di raccoglimento e preghiera.
Il rito del voto e il simbolismo delle fumate
Il cuore del Conclave è rappresentato dalla votazione. Ogni cardinale scrive il nome del candidato prescelto su una scheda con la formula latina “Eligo in Summum Pontificem”.
Le schede vengono poi raccolte, lette pubblicamente e bruciate. Se non si raggiunge la maggioranza qualificata dei due terzi, viene aggiunta una miscela chimica che produce fumata nera, segno di mancato accordo. In caso di elezione, la fumata sarà bianca, annuncio attesissimo da milioni di fedeli.
Due fumate al giorno – una a metà giornata e una in serata – scandiscono l’attesa. Il mondo segue in diretta dal comignolo della Cappella Sistina questo rituale antico, reso ancora più affascinante dal contrasto tra solennità spirituale e attenzione mediatica.
Chi può votare e le possibili eccezioni
Solo i cardinali con meno di 80 anni possono votare. Su 253 cardinali totali, 140 sono attualmente sotto questa soglia. Tuttavia, in passato non sono mancate deroghe, soprattutto in casi eccezionali o per motivi di equilibrio ecclesiale. È anche previsto che, dopo 33 o 34 scrutini senza risultato, si proceda a un ballottaggio tra i due candidati più votati, i quali però non potranno partecipare alla votazione finale.
L’annuncio al mondo: “Habemus Papa”
Quando un cardinale accetta l’elezione e sceglie il proprio nome da Papa, il cardinale protodiacono si affaccia dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro per pronunciare la formula solenne: “Nuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam!”.
Subito dopo, il nuovo Pontefice si presenta ai fedeli, vestito di bianco, per il primo saluto. È un momento carico di emozione, come dimostrò Papa Francesco nel 2013 con il suo toccante: “Fratelli e sorelle, buonasera”.