Tornano i vandali al Parco Pallotta di Ostia. Detriti dappertutto, resti di fuochi accesi nei pressi della zona dove sono collocate le altalene e le superfici colorate dei moduli riservati al divertimento dei più piccoli. Sono i resti di una Pasquetta vissuta all’insegna dell’inciviltà all’interno dello spazio verde che sorge tra via della Martinica a Ostia.
Vandali al Parco Pallotta, c’è chi invoca le ronde notturne per evitare il ritorno a un passato di degrado e abbandono
Sembra di riavvolgere il nastro di un passato di degrado e abbandono superato grazie all’impegno dei tanti volontari che si sono rimboccati le mani e hanno sistemato l’area, provvedendo al taglio dell’erba e alla rimozione dei rifiuti che, per molto tempo, hanno condannato il Parco Pallotta a un destino di incuria quasi irreversibile.
E anche la giornata di ieri, lunedì 21 luglio, era trascorsa serenamente per le famiglie con bambini che hanno scelto questa destinazione per trascorrere il giorno di festa. Un entusiasmo che si è spento stamattina quando lo scempio compiuto nottetempo da alcuni sconosciuti è apparso in tutto il suo disdicevole aspetto.
C’è chi ha puntato il dito contro l’ignobile comportamento di un gruppo di teppistelli annoiati, e altri che hanno invocato il ricorso alla creazione di ronde notturne. Ronde che, a determinate condizioni possono svolgere, nei limiti previsti dalla normativa vigente e dai regolamenti comunali, funzioni di sorveglianza sul territorio purché compatibili con le prerogative spettanti in via esclusiva alle forze dell’ordine.
Si invocano misure di protezione per evitare altri danni
Altri frequentatori del Parco Pallotta invocano l’installazione di telecamere fisse collegate con il commissariato di polizia. Non tutti però sono d’accordo nel dare risalto a proteste e lamentele affidate ai canali social contro l’inciviltà ritenendole una forma di pubblicità suscettibile, al massimo, di alimentare lo spirito di emulazione da parte di teppisti in cerca di notorietà.
Al di là di quanto accaduto la scorsa notte l’area verde ha lasciato alle proprie spalle una storia di totale trascuratezza. Per esempio quando i proprietari dei cani temevano che l’erba incolta e le sterpaglie costituissero un pericolo per i propri animali, esposti al rischio della proliferazione dei forasacchi. Spighe simili a quelle del grano che possono essere inspirate attraverso le narici e procurare pericolose infezioni nell’animale.
Per non dimenticare la sconsiderata volta in cui nel Parco Pallotta furono trovati ami da pesca utilizzati come trappole per i nostri amici a quattro zampe.
Gli interventi di risanamento sono stati lunghi e laboriosi, e molta acqua è passata sotto i ponti, rispetto a quando l’erba alta e la sporcizia la facevano da padrone o a quando, per l’ennesima volta, furono divelte le cabine elettriche dell’Acea presenti sul posto.
Anche allora i cittadini si divisero in due fazioni: quelli che sollecitavano misure urgenti di risanamento e altri che, invece, puntavano l’indice contro la maleducazione di certe persone.
Ma che quella di Parco Pallotta sia un’area molto vasta, oltre che di assoluto pregio, lo dimostra, tra l’altro, il fatto che sia stata scelta nel 2021 da diverse centinaia di cittadini stranieri di religione islamica per celebrare il rito di chiusura della festa del perdono in occasione del mese di Ramadan.